La buona notizia di questa domenica è che il virus in Sicilia sta rallentando in modo vistoso. I casi accertanti, questa settimana sono passati da 2.354 a 2.672 con un aumento di 318 casi, un più 0,006 % in rapporto alla popolazione. Se lo confrontiamo con i dati della Lombardia (da 57.592 a 65.381 con un aumento di 7.789 unità, pari allo 0,077% della popolazione) o con quelli dell’Abruzzo (da 2.393 a 2.487 con un aumento di 94 unità, ma pari allo 0,007% della popolazione), ci possiamo rendere bene conto di come la diffusione del Covid19 in Sicilia si stia velocemente arrestando.
Ci sono poi province nelle quali da giorni non si riscontrano nuovi casi. Il numero di nuovi positivi nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Ragusa è fermo da tre giorni. La provincia iblea è quella che in questa settimana ha avuto il minor incremento di casi: solo 5, passando da 64 positivi a 69. Per fortuna anche nelle restanti province il virus non corre. Il “peggior” risultato lo ha avuto la provincia di Catania con un +80 (da 678 a 758 casi), seguono Messina e Palermo (+59), quindi Enna (+44) e poi Siracusa (+36), Caltanissetta (+16), Trapani (+10) e Agrigento (+9).
Anche in Sicilia, come nel resto d’Italia, scendono i ricoverati in terapia intensiva. Erano 58 la settimana scorsa, oggi sono 42. Crescono invece purtroppo i deceduti, si passa dai 154 di sette giorno orsono a 196 di oggi.
Però, come detto prima, il miglioramento della situazione è evidente, così evidente che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha deciso di concedere ai suoi corregionali la possibilità di andare a fare una corsettina, seppur vicino casa, e di andare a curare i propri orti. Un bel passo in avanti, rispetto quando era perfino impossibile uscire dal portone di casa per prendere una boccata d’aria. Speriamo si continui così, speriamo che i siciliani continuino a seguire alla lettera le raccomandazioni impartita dagli scienziati. Perché, in attesa del vaccino, quelle sono le uniche armi che abbiamo per battere il virus.