Da settimane, riferendosi al contagio da Coronavirus, si parla di curva, di picco, di plateau. Ogni pomeriggio ci mettiamo davanti alla Tv per avere prima i dati lombardi, la regione più colpita dal Covid19, e poi quelli nazionali.
Noi invece proviamo adesso a dare uno sguardo ai numeri che ci sono più vicini, quelli siciliani e quelli della provincia di Ragusa, utilizzando i dati ufficiali della Protezione Civile Italiana.
Il primo report risale a martedì 3 marzo con tre casi segnalati in provincia di Palermo, uno in provincia di Catania e 3 casi “in fase di aggiornamento”.
Domenica 8 marzo il Governo dichiara la Lombardia e altre 14 province del nord dove i contagi sono maggiori “zona rossa”. E inizia il fuggi fuggi dei tanti che vivono in quelle zone ma che sono originari del centro-sud. Il report di quel giorno dice che in Sicilia i contaminati sono “solo” 53. A Ragusa, intesa come provincia, il primo caso era invece stato accertato due giorni prima. I giornali locali dicono si tratti di una persona asintomatica proveniente da Milano.
Mercoledì 13 marzo arriva l’ulteriore stretta del Governo e assistiamo al nuovo esodo di nostri corregionali. Fino a quella data i numeri dei contagiati, sia in regione che in provincia, sono contenuti. 83 sull’Isola, e ancora 1 in provincia.
Da quel momento la crescita è lineare, giorno dopo giorno si riscontrano nuovi casi di contaminati. In Sicilia il numero di casi tra l’11 e il 26 marzo (cioè nel tempo di incubazione del virus), di giorno in giorno cresce percentualmente tra il 10 e il 39 percento, con una media del 20.
Nello stesso periodo a Ragusa la media è un po’ più alta, 29%, ma ciò è dovuto al basso numero di contaminati che, conseguentemente, rende più alte le percentuali di crescita del virus.
In provincia il secondo caso viene riscontrato il 12 (lo stesso giorno Catania era a quota 49 contaminati), si raddoppia il 15, si passa a 6 casi il 18, a 7 il 19, a 9 il 22. Il “grande balzo” la provincia di Ragusa lo fa mercoledì 25 con 22 casi riscontrati e un aumento dal 144% rispetto al giorno precedente, cifra che fa alzare di molto la percentuale di crescita dei 15 giorni.
Da quel momento in Sicilia la crescita percentuale si attesta sul 7% nei primi 4 / 5 giorni per poi scendere al 4% negli ultimi giorni, passando dai 1.164 contaminati del 26 marzo ai 1.932 di ieri.
In provincia di Ragusa, nello stesso periodo, si è passati dai 28 agli attuali 47, con un incremento percentuale negli ultimi 4 giorni del 2%.
Comparando l’aumento percentuale degli ultimi 10 giorni dell’intera Sicilia e della sola provincia di Ragusa notiamo che le percentuali sono simili, 66% contro 68%. Non facciamo ci però ingannare dai numeri. La percentuale della nostra provincia è leggermente più alta perché, come detto in precedenza, quando i numeri sono piccoli ogni unità assume un valore maggiore se confrontata in termini percentuali.
Adesso, seppure in continuo aumento, il numero dei contaminati sembra essersi stabilizzato, sia in Sicilia che in provincia, e ci si aspetta che nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, il numero totale inizi finalmente a scendere. Questo chiaramente non vuol dire che adesso possiamo abbassare la guardia. Al contrario dobbiamo continuare ancora a rispettare regole per non vanificare la fatica e gli sforzi fatti finora. Quindi restiamo ancora a casa, la primavera sta per arrivare.