Cristina Schillaci è nata a Catania nel 1975. Appassionata di scrittura e dell’arte in tutte le sue forme, ama leggere, dipingere e scrivere. Alla fine dello scorso anno ha pubblicato, per i tipi di Operaincerta Editore, il romanzo Cortile cacao.
Italianotizie l’ha incontrata.
Cortile cacao è la tua opera prima?
Se intendi come romanzo la risposta è sì. In realtà in passato avevo pubblicato insieme ad altri autori e anche ultimamente, come finalista di un concorso, un mio racconto è stato incluso in una antologia.
Di cosa si parla nel tuo libro?
Di una relazione tra un uomo e una donna, legata a numeri, visioni e vissuta due volte nel tempo di una Luna. È tutto un viaggio legato a dei segreti. Vissuto e sentito in chiave esoterica o religiosa, se vuoi. Dipende da cosa credi, da come osservi un fatto e una persona per formulare il tuo personale giudizio. E c’è un cortile color cacao: (…) Da lì si vede la luna un po’ più da vicino, un po’ meno magica. Quasi scientifica(…)
Cosa ti ha spinto a scrivere di questo argomento?
Il caso, la ricerca, la sfida, le emozioni. La piccola passione per l’esoterismo, la contaminazione dei film, delle letture, la simpatica connessione tra vari eventi, l’idea di mandare un “message in a bottle” e vedere a chi arriva e chi si presenta.
Tu lavori per una grossa multinazionale. Com’è che un “metalmeccanico” si mette a scrivere?
Per compensazione. Non sai quanti colleghi pittori e musicisti, e qualcuno è pure artista poliedrico. Agata Raineri e Salvo Bonsignore, che vedrai alla presentazione sono di questi. Teatro e musica e canto, con passione e vero talento. Quanto a me, mi piace scrivere, mi piace leggere. Mi piace confrontarmi su entrambe le cose. Mi piace vivere anche un po’ sul bordo dell’immaginazione. E quindi scrivo, oltre a colorare le pareti del mio cortile, dato che ho finito lo spazio per appendere le tele.
Perché hai scelto Operaincerta per pubblicare il tuo romanzo?
Mi sono rivolta a loro su consiglio di un’amica. Nei fatti però è l’editore che ti sceglie e ti accompagna e accompagna la tua opera dalla prima lettura al “si stampi”. E dopo continua a lavorare con te per le presentazioni e le partecipazioni ai concorsi. Un editore simpatico sceglie anche un tuo quadro come copertina del libro che diventa completamente la tua “opera”.
Lo hai scritto per qualcuno?
L’ho scritto per me, per le mie amiche con cui ho litigato su trama e “incomprensibilità”, frasi troppolunghe frasi troppocorte, il punto, la virgola, nomi dei personaggi… Era piccolo, piano piano è diventato un romanzo. Più cresceva più mi sfidava a portare a termine un progetto serio. E quindi è qui. Si scrive per se stessi, per incatenare i pensieri, per scatenare sentimenti e poi tenerli a bada, per immaginare cosa può succedere in cortile in un giorno di pioggia, se cascasse un uomo dal cielo. Per dichiarare le proprie contaminazioni. Per fare un appunto a qualcuno in maniera soffice… pure ai nonni passati altrove. Si scrive.
Cosa ti aspetti da Cortile cacao?
In realtà non lo so, forse che mi faccia viaggiare, anche fisicamente, oltre che con l’immaginazione. Spero in critiche costruttive. In migliorie. Come è stato fino adesso. E se avessi la possibilità di veder realizzato quello che scrivo, come fosse un incantesimo… una casettina nel regno di Tonga, vicino a dove cambia il giorno (la linea internazionale del cambio data). Spero invece, non meno seriamente, di poter realizzare qualcosa a teatro.
Cortile cacao sarà presentato domenica 15 marzo, ore 17:00, presso la libreria Ubik del centro commerciale “I Portali” di San Giovanni La Punta (CT), e mercoledì 25 marzo, ore 18:30, presso la libreria Flaccavento di Ragusa