Un incubo. È ciò che hanno vissuto oggi gli sportivi ragusani guardando l’incontro del PalaRomare di Schio e che ha visto di fronte le padrone di casa della Famila e la Passalacqua Ragusa, valevole per in gara2 della finale scudetto di basket femminile.
Dopo gara1, condotta per quasi tutto l’incontro e persa solo nelle battute finali, stasera Ragusa è sembrata stanca, incapace di contrastare le giocate della Famila Schio, apparsa, al contrario, in serata di grazia, probabilmente aiutata in questo dalla prova opaca delle ragusane.
Che per la Passalacqua quella odierna non fosse la serata giusta lo si è capito fin dai primi minuti, dato che quelle che fino all’altro ieri erano state le armi delle biancoverdi, difesa impenetrabile e attacco veloce e micidiale, oggi invece latitavano. Già a metà primo quarto le ragusane erano sotto per 17-4, arrivando poi a chiudere la frazione su un demoralizzante 23-4.
Anche il secondo quarto è stato più o meno una copia del primo, con le biancoverdi incapaci di invertire l’inerzia dell’incontro. 32-8 al 6:03, 36-10 al 4:56, 38-17 al riposo lungo.
E il terzo quarto? Se non è stato zuppa, è stato pan bagnato. Ragusa è sembrata un po’ più in palla ma è stato più un desiderio che una realtà, considerando che all’ultimo intervallo il -21 del secondo quarto è diventato “solo” un -19 dato dal 51-32 con il quale si è andati all’ultimo quarto.
Solo allora, finalmente vorremmo dire, si è vista la vera Passalacqua, quella che abbiamo imparato a conoscere in questa stagione, una Passalacqua tutta grinta e cuore. Purtroppo la speranza di rimonta è durata solo l’arco di tre minuti, durante i quali le biancoverdi sono riuscite a mettere il bavaglio alle scledensi e riuscendo a portarsi fino al 53-39. Poi però la situazione si è cristallizzata, Schio a ripreso a segnare canestri e l’incontro si è chiuso lì, ammesso che fosse mai stato riaperto. Il 65-47 è lo specchio esatto di quanto visto stasera. Per la Passalacqua, che ha probabilmente giocato la partita più brutta di tutta la stagione, l’augurio è che possa dimenticare in fretta la débâcle odierna e tornare a giocare, martedì prossimo al PalaMinardi, con la stessa grinta e determinazione con cui l’abbiamo vista giocare in questi ultimi mesi. Anche perché la prossima partita è di quelle senza appello.