La gara perfetta! Potremmo definirla così, senza altri aggettivi o giri di parole, quella giocata oggi pomeriggio al Taliercio di Venezia dalla squadra iblea e che vale alle biancoverdi la seconda finale scudetto consecutiva.
Pronti via e Ragusa è già sullo 0-10, grazie a un inizio davvero strepitoso. I primi punti dell’Umana arrivano solo dopo 2 minuti e mezzo ma è la Passalacqua a fare la partita, a dettare i tempi. La ricetta è la stessa delle ultime due partite: difesa inviolabile e attacco micidiale. Già alla sirena che chiude il primo quarto la partita sembra segnata: 13-33.
Con Agnese Soli infortunata, spetta a Nicole Romeo il ruolo di play titolare e di conseguenza Angela Gianolla ne diviene la vice. E quando l’italoaustraliana viene richiamata in panchina per riprendere fiato e proprio la play veneziana a tenere alti i ritmi.
Al ritorno sul parquet si continua così come si era chiuso un attimo prima, con l’aquila ragusana che affonda gli artigli su un leone veneziano che sembra inerme. È il momento di Sabrina Cinili, che con due triple consecutive porta il vantaggio delle biancoverdi sul +21 (20-41). E quando a tirare da tre e a segnare è anche Alessandra Formica allora si capisce che la giornata è quella buona.
Il vantaggio della Passalacqua cresce minuto dopo minuto: al 6:40 è di 24 punti, al 3:26 si raggiunge il + 27 (25-52). Poi le iblee alzano un attimo il piede dall’acceleratore e le lagunari accorciano. Si arriva all’intervallo lungo sul 35-56.
Quando le squadre rientrano sul parquet c’è un’altra Venezia, più concreta, più decisa. Con Ragusa un po’ molle in difesa è naturale che il divario minuto dopo minuto si assottigli. A metà quarto il tabellone indica 48-63, alla terza sirena 59-68. Parziale del quarto 24-12.
Si arriva così all’ultimo quarto. La Passalacqua prova a riaccelerare, mette un parziale di 2-6, ma poi i ritmi calano, il pallone scotta e gli errori si fanno più numerosi. Si segna poco e negli ultimi minuti, sul 70-78 l’Umana prova a giocarsi il tutto per tutto. Ma la frenesia non è una buona compagna.
1 minuto e 33 secondi alla fine, risultato ancora fermo sul 70-78. Anete Steinberga prova un tiro da tre ma sbaglia e il rimbalzo è biancoverde. Ci prova la ragusana Jessica Kuster ma sbaglia anche lei. A 40 secondi dalla sirena segna da tre Chicca Macchi. 73-78. Adesso Venezia va a far fallo sistematicamente. La Kuster sbaglia il primo libero ma mette il secondo. Debora Carangelo tira da tre ma il rimbalzo è ragusano. Fallo su Jillian Harmon che fa due su due. 73-81. Carangelo ci riprova nuovamente dalla lunga distanza e questa volta infila il canestro. 76-81 ma mancano solo 12 secondi alla fine. Riparte Ragusa e adesso a subire il fallo è Chiara Consolini. Per lei dalla lunetta solo uno su due, ma per Venezia non c’è più tempo. Ragusa vola in finale e per l’ennesima volta dovrà vedersela con il Famila Schio. Gara1, in terra veneta, il primo maggio.