Partita strana, quella che si è giocata oggi al PalaMinardi di Ragusa e che ha visto le padrone di casa della Passalacqua affrontare la Fila San Martino di Lupari. Strana perché a un primo quarto dominato dalle ragusane, che sembrava potessero fare un sol boccone delle avversarie, ne è seguito un secondo nel quale le venete hanno giocato meglio, riaprendo di fatto la partita, che è rimasta in bilico per i successivi venti minuti, e che è stata chiusa dalle ragazze di coach Recupido solo negli ultimi minuti. Anche se, in realtà la Passalacqua è praticamente sempre stata avanti e ha sempre dato l’impressione, secondo quarto a parte, di potere in qualunque momento riprendere in mano il controllo dell’incontro.
Dopo i primi due punti di Jillian Harmon, segnati dopo appena 7 secondi dalla palla a due, è la Fila a portarsi avanti grazie a due bombe delle due americane.
La Passalacqua sembra accusare il colpo e solo sul 4-8 finalmente si scuote, serra la difesa e mette a segno un micidiale parziale 19 a 0. San Martino non riesce più a segnare (dopo il break i loro primi punti arrivano dalla lunetta a 1:47 dal termine), Ragusa raggiunge il suo massimo vantaggio, +16, a 1:39. Il quarto si chiude sul 26-14. Per il migliaio di spettatori presenti sulle tribune la noia è dietro l’angolo. Sembra tutto troppo facile.
Jillian Harmon a canestro
E invece nei successivi 10 minuti accade ciò che non ti saresti mai aspettato: le Aquile si distraggono in difesa e sono meno precise in attacco, le Lupe azzannano. In quasi 7 minuti Ragusa mette a segno solo 3 punti ma poi, per fortuna, quando San Martino si porta sul -1, qualcosa scatta nelle teste delle biancoverdi, che tornano nuovamente a giocare come sanno. Si va così all’intervallo lungo sul 39-34, con la sensazione che, al ritorno sul parquet, rivedremo la Passalacqua dei primi 10 minuti.
Illusione. Il terzo quarto vede sì sempre avanti le padrone di casa, con un vantaggio che oscilla tra il +5 e il +8, che però non riescono a dare lo strappo decisivo. Il quarto termina in pareggio, 19-19, e quando le giocatrici si apprestano a giocare gli ultimi decisivi 10 minuti il tabellone indica il 58-53.
L’ultimo quarto si apre con il forcing di San Martino che al 5:53 riesce ad impattare sul 60 pari. Adesso il pallone sembra pesare un quintale, si sbaglia da una parte e dell’altra. Di più però dalla parte padovana. E infatti le ragusane, punto dopo punto, grazie anche a una difesa che torna quella del primo quarto, riescono a mettere sette punti tra loro e le avversarie. A quasi 3 minuti dalla sirena il 67-60 sembra più che rassicurante, anche perché adesso, a ogni punto delle ragazze di coach Abignente, ne arriva uno della Passalacqua. L’ultimo canestro, a 1:14, quello del 69-64, è del San Martino, poi le ragusane tirano giù la saracinesca e aspettano solo il suono della sirena per festeggiare l’ennesima vittoria che, complice il turno di riposo di Schio, le porta sul secondo gradino del podio, a pari punti con le vicentine (che però hanno giocato una partita in meno e sono in vantaggio negli scontri diretti).
Sugli scudi, ancora una volta, Daerica Hamby, top scorer di giornata con 28 punti, e vera arma in più della Passalacqua.