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Esce "Si può fare!"

Italianotizie, 17 giugno 2018

 
Intervista aD ANTONELLA STURIALE in occasione dell'uscita del suo nuovo LIBRO.

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Antonella Sturiale si definisce una grande sognatrice, idealista, emotiva e di grande sensibilità, una donna che vive di emozioni, di piccole cose che la sorprendono rendendola felice. Alla vigilia dell’uscita del suo Si può fare!, un libro nel quale accoglie alcuni dei suoi testi scritti per il teatro, l’abbiamo incontrata per una breve chiacchierata.

Antonella, iniziamo spiegando a chi leggerà queste righe perché scrivi…
Per me la scrittura è sempre stata una panacea, una compagna discreta e fedele che mi ha sempre sostenuta, anche nei momenti più difficili della mia vita. Mi ci sono sempre aggrappata, così come mi sono aggrappata alla fede in Dio.

A chi ti conosce poco dai l’impressione di essere una donna forte che non si ferma davanti a niente. È così?

Fuori ho una corazza, ma dentro mi sento fragile come cristallo purissimo. Ho un animo guerriero ed un altissimo senso della giustizia che mi ha permesso di superare parecchie trappole che la vita mi ha teso, rialzandomi sempre più forte ed orgogliosa di prima. In questo mi aiuta la cultura e l’ironia, ereditata dal mio amato padre scomparso prematuramente. Dalla vita mi aspetto ancora molto ma me lo voglio sudare, come ha sempre fatto.

Il 23 giugno uscirà Si può fare! Perché hai scelto di pubblicarli?
Per un motivo forse banalissimo: la voglia di farli conoscere ad un pubblico più vasto. È come se dichiarassi pubblicamente il mio viscerale amore per il Teatro, ovviamente con grande rispetto reverenziale. Avevo il desiderio di donare il mio piccolo talento alla gente. Mi piacerebbe tanto vederli sorridere ad una battuta oppure commuoversi alla lettura di qualche pagina un po’ più “impegnata”. Scrivere per me è un dono che sarebbe egoistico tenere tutto per me.

I tuoi testi spaziano dal drammatico al comico, ci sono più Antonelle dentro di te?
Ce ne sono tantissime, forse neppure io riesco più a contarle. Attraverso la scrittura scopro via via una Antonella diversa: a volte bambina, ingenua, a volte donna, passionale ed appassionata, spesso guerriera con un grande senso di giustizia. È come nella vita: non si ride sempre e non si piange sempre. C’è un tempo per ridere, uno per commuoversi, un altro per provare dolore o gioia. Tutti siamo l’insieme di tutto. E come disse il mio drammaturgo preferito, Luigi Pirandello, siamo “Uno, nessuno e centomila”.

Quale genere di scrittura ti è più congeniale?
Il modo di scrivere che mi viene più naturale è quello drammatico – poetico. Amo le profondità, la ricerca dell’anima nei piccoli dettagli, amo far gridare il cuore ove lo trovo più palpitante. Amo confrontarmi con la percezione, gli stimoli che mi dà l’osservare attentamente ciò che mi circonda.

Come ti sei avvicinata al teatro?
Credo che la passione per il teatro sia nata con me. La possibilità però di diventarne autrice me l’ha donata un attore comico molto conosciuto qui nella mia amata Catania che attualmente fa da spalla al grande Tuccio Musumeci: parlo di Enrico Manna. Nel suo lavoro dal titolo “L’Italia è una Repubblica (af)fondata sul lavoro” (titolo che sono stata io a suggerirgli), ha espresso la volontà di provare una mia parodia religiosa “Gesù, Giuseppe artigiani perfetti”. Fu un grande successo al punto da vincere il premio “Angelo Musco”. Da quel momento fu un susseguirsi di lavori commissionati da Manna per il suo gruppo, i “Dolci & Gabbati” e da altri artisti del panorama teatrale siciliano.

Sappiamo che stai lavorando a due romanzi. Ce ne vuoi parlare?
Con piacere! Il primo parla della violenza sulle donne. Ho raccolto diverse storie, tutte vere, di donne (compresa la mia) che hanno subito violenze domestiche e non solo. È un libro “forte” che vede la violenza da una prospettiva diversa. La donna non è la vittima ma la carnefice. Infatti, il titolo che avevo pensato per questo testo è “Il gregge di Abele si ribella” proprio perché spesso nella vittima si sviluppa quel senso di sopportazione che si trasforma ed alimenta inconsapevolmente quella stessa violenza che si intende combattere con tutte le proprie forze. Il linguaggio del libro è molto crudo e mostra l’ennesima Antonella che c’è in me. Tutto ciò che racconto nel libro è assolutamente vero ed accaduto nella realtà. “L’altra faccia della luna – Storia di Bianca” è il secondo libro a cui lavoro con tanto trasporto: è la storia di una donna (una mia amica che mi ha raccontato il suo vissuto e mi ha dato il consenso di raccontarla a mia volta), che ha avuto una storia molto intensa con un uomo sposato ma lei, al contrario delle altre “amanti” non parla male della moglie (che chiamo Bianca nel libro): ne è così colpita che scatena in lei un senso di colpa e di inadeguatezza che la porta a fare un profondo e combattutissimo esame di coscienza attraverso l’esaltazione spirituale delle doti di lei. Un libro molto poetico che parla di sentimenti veri e profondi e che diventa spesso un “Je accuse” alla società superficiale e materialista di oggi.

Il volume sarà presentato sabato 23 giugno, alle ore 19:00, al Teatro Ideal di Ragusa. Gli attori Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso dialogheranno con l’attrice, interverranno anche il musicista Alessandro Cavalieri e la cantante Agata Raineri.