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Una birra con Ciccio / 8
Ragusarugby, 24 novembre 2017
Due chiacchiere sui campionati di serie B e C con l’esperto di rugby (e di birre), Ciccio SchininÀ.
Ciccio, ti confesso che oggi volevo essere io a farti il bidone per questa birra. Mi sono detto che c’era poco da discutere, considerando che la serie B era ferma e che in C tutto è andato secondo i piani. E anche per questo non avevo voglia di bere una birra con te, perché immagino sarai a lutto per la sconfitta del Ragusa. Di che umore sei?
Abbastanza incazzato. Perdere a Palermo ci sta, ma potevamo fare meglio. Ad ogni modo ora abbiamo tutta la prossima settimana per preparare al meglio la sfida decisiva con l’Amatori Catania 1963: vincere significherebbe playoff.
Come dici tu, la sconfitta poteva essere preventivata. Ma in quel modo, con una mischia che non ne ha vinta una (o quasi), con tutte quelle touche perse, non me l’aspettavo proprio.
Con Dario Imbesi la mischia era equilibrata, poi con il suo infortunio non siamo più riusciti a ritrovare il bandolo della matassa e a contrastare l’esperienza e la forza della mischia palermitana. Dobbiamo lavorare su questo ed essere più “cattivi” adeguandoci alla gestione arbitrale della mischia gara per gara. In touche siamo ancora troppo discontinui. Paghiamo tanto le assenze di Di Mauro e Modica ma con il lavoro si sistema. Non mi preoccupa più di tanto.
Comunque la festa è solo rimandata (leggasi “vittoria con Catania”) oppure è l’inizio di qualcosa che si chiama “crisi”?
Sei simpatico come una “taddarita” [pipistrello, ndr] nelle mutande. Sbagli quando parli di festa, cosi come sbagli quando parli di crisi. La classifica ci dice che a oggi siamo primi con due punti di vantaggio su Catania e 6 su Reggio e Palermo, non c’è altro da dire: dobbiamo vincere domenica 5 e rispondere sul campo alle troppe “carcarazze” [cornacchie, ndr] ascoltate in settimana. STOP.
Come vedi, sto raschiando il fondo delle domande inutili per darmi il tempo di finire la birra non stando in silenzio. Che cosa stiamo bevendo?
Ti faccio bere l’ultima creazione di Brewdog. Quei pazzi scozzesi hanno voluto omaggiare l’Italia con una Double Ipa limited edition, "Hello! My name is Sofia", un omaggio a Sofia Loren e all0’Italia, una birra fortemente caratterizzata dall’utilizzo esasperato, e molto ben riuscito, dei limoni, una birra profumatissima, leggera, ma allo stesso tempo strutturata, ogni sorso una sfumatura diversa. Va bevuta punto e basta, ogni ulteriore commento sarebbe superfluo.
E io la bevo! E bevendo penso che domenica scorsa due partite su tre, in C1, non si sono giocate. Enna e Messina hanno rinunciato e i peloritani, addirittura, nonostante giocassero in casa. L’Amatori Messina Under18 non ha ancora giocato un incontro e tutte le sue partite finora previste dal calendario sono state rinviate. Ciccio, adesso non si può più fare finta di nulla: il rugby in Sicilia è malato!
La situazione è grave, inutile nasconderlo. C’è il forte rischio che da qui a Gennaio le squadre siciliane di C1 giochino 2 sole partite e questo significherebbe, cosi come in Diciotto, avere un handicap nei confronti delle contendenti delle altre regioni nella Poule Promozione. Le motivazioni sono svariate. Un forte ruolo lo gioca sicuramente la disastrosa situazione campi ma l’atteggiamento delle società, come abbiamo discusso nella precedente birra, ha accentuato la costituzione di campionati non adeguati quantomeno nel numero di gare: i problemi ci sono e, chi più chi meno, ce li abbiamo tutti. Ma se pensiamo di risolverli diminuendo al minimo il numero di partite abbiamo perso in partenza.
Parliamo di cose belle: l’Under16 ragusana si è riscattata dalla sconfitta casalinga della settimana precedente andando a vincere a Roma con la Primavera. Finora tre sconfitte su tre in casa e due vittorie su tre in trasferta. Se si trattasse di calcio potrei dire che è una squadra che gioca chiusa in difesa e poi parte in contropiede. Visto che si gioca a rugby, che cosa dobbiamo dire?
Parliamo di ragazzi adolescenti, che si stanno formando a 360° gradi, che vivono di emotività e che hanno perso due partite in casa proprio per non saper gestire questo aspetto. Ci sta, ci deve stare. A Roma hanno fatto una partita di carattere e hanno portato a casa altri 4 punti. Stanno facendo un gran campionato e, alla loro prima esperienza, si stanno collocando tutto sommato con non troppe difficoltà. Sono orgoglioso di loro.
Restando tra i giovani, l’Under18 invece continua a vincere senza fare differenza tra casa e fuori.
Squadra piena di talento che, purtroppo gioca poco, pochissimo. Questi ragazzi hanno bisogno di partite e credo sia indispensabile per noi compensare il campionato “corto” con delle amichevoli importanti che possano essere da stimolo e propedeutiche per un’eventuale seconda fase.
Chiudiamo con la Nazionale. Dopo la bella prova di Catania, un incontro in chiaroscuro con l’Argentina. Qual è la vera Italia?
Io non ho visto grande differenza di prestazione, semmai era diversa la caratura dell'avversario. Le note positive arrivano dal graduale e ineluttabile ricambio generazionale, dall’impatto che i giovani esordienti stanno avendo a questo livello, e a tal proposito non vedo l’ora di vedere con il Sudafrica dal primo minuto Licata e Giammarioli, un Sudafrica che, probabilmente, è uno dei peggiori visti negli ultimi anni, e che potrebbe essere l’occasione perfetta per iniziare a girare definitivamente pagina.
Ho ancora un goccio da bere, ti chiedo a bruciapelo: guardando la classifica e i risultati, in C2 sarà il Syrako la squadra da battere?
Io credo che le tre davanti, tutto sommato, si equivalgano. La differenza la faranno chiaramente gli scontri diretti: all’andata il sostanziale equilibrio visto in Syrako vs Briganti e Syrako vs Nissa è scomparso, a sorpresa, al San Teodoro dove i catanesi hanno rifilato 60 punti ai nisseni. Quel risultato ha fatto vacillare tutte le nostre teorie. Vedremo cosa succederà al Tomaselli, e tieni in conto che il Syrako giocherà con entrambe in trasferta: calendario alla mano i Briganti hanno un leggero favore del pronostico.
E adesso possiamo andare a casa…