ARTICOLI


I suoi primi cinquant'anni

Rugby360°, 24 ottobre 2017

 
Ciccio Tumino premiato dal Comitato Regionale Fir “in occasione del suo 50° anno nel rugby ed al servizio del rugby”.

image

Cinquant’anni sono una vita. E in una vita si fanno tante cose, spesso molto diverse, le une dalle altre, secondo i periodi della vita stessa.
Ciccio Tumino, negli ultimi cinquant’anni, si tratta chiaramente di un elenco parziale e che contempla solo le cose più importanti, si è fidanzato, ha trovato lavoro, si è sposato, ha messo al mondo tre figli, è andato in pensione.
C’è un’altra cosa, assolutamente fondamentale e che ha fatto da filo conduttore a questi ultimi cinquant’anni: il rugby.
Ciccio Tumino, lo possiamo dire, è il rugby! Perlomeno di quello ragusano, perché se nel 1967 a Ragusa è nato il rugby è anche per merito suo. Quel pomeriggio di un giugno di 50 anni fa, all’allora polveroso campo Enal, c’era lui a raccogliere l’invito di Franco “Taralla” Pintaldi e a prendere per la prima volta in mano quel pallone dalla strana forma. Lui quell’incontro lo ricorda così: «Era il giugno del 1967, io avevo sedici anni e da qualche giorno erano finite le scuole. Il negozio di mio padre era a pochi metri dal campo Enal e, come ogni pomeriggio, per passare il tempo, ci andavo con altri amici a tirare due calci al pallone. Quel giorno trovammo una novità: c’era Pintaldi con una specie di “cucuzza” in mano. Si avvicina al nostro gruppo e ci chiede: “Avete voglia di giocare a rugby?”. Nessuno di noi sapeva cosa diavolo fosse il rugby, ma per curiosità abbiamo detto di sì». Da quel giorno, concludiamo noi, Ciccio Tumino non ha più smesso di “giocare” con quella palla ovale. In questi anni lo ha giocato da giocatore, allenatore, presidente, magazziniere, autista, accompagnatore e in ogni altro modo utile alla causa.
Sabato scorso, in occasione dell’Assemblea Ragionale ordinaria delle società affiliate alla Fir, tenutasi all’Hotel San Michele di Caltanissetta, Ciccio Tumino, “per il suo 50°anno nel rugby ed al servizio del rugby” ha ricevuto l’onorificenza “Una vita per il rugby”.
«Ricevere questa targa è stato emozionante anche per le toccanti parole pronunciate dal presidente Arancio al momento in cui mi è stata consegnata. È una cosa di cui vado fiero perché è stato il riconoscimento dei tanti sacrifici fatti dal sottoscritto in questi anni. L’11 novembre, in occasione della partita Italia-Fiji che si giocherà a Catania, riceverò anche “L’Ovale d’Oro”, che mi sarà consegnato dal presidente Fir Alfredo Gavazzi».
E allora, auguri Ciccio. E ancora altri cinquant’anni di rugby.