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Vincere per andare avanti

Padua360°, 5 marzo 2017

 
COMMENTO SUL CAMPIONATO DI SERIE C1.

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La complicata formula della seconda fase dei campionati di serie C prevede per oggi il ritorno delle semifinali per quanto riguarda la C1 e l’ultima di andata per i due minigironi di C2. E se per la C1 i giochi sembrerebbero fatti, considerando le vittorie corsare di due domeniche fa di Padua Ragusa e Amatori Palermo, rispettivamente sulle Aquile del Tirreno Milazzo e sul Syrako Siracusa, per la C2 è ancora tutto da decidere e, forse, al termine della giornata odierna le cose saranno almeno un poco più chiare. Ma andiamo per ordine.
Al “della Costituzione” il Padua sembra abbia la strada in discesa: il 12 a 18 dell’andata, se non garantisce la certezza del passaggio del turno, permette ai ragusani di guardare all’incontro odierno con una certa tranquillità. Un mese e mezzo fa, sullo stesso terreno, le due squadre si erano confrontate e la squadra di coach Greco aveva vinto in tutta scioltezza. È vero che ogni partita fa storia a sé, ma è anche vero che tanti indizi iniziano a fare una prova.
Diversa la situazione al “Malvagno”. Il 3 a 24 di due domeniche fa obbliga il Syrako all’impresa: vincere con il punto di bonus, senza concederlo ai palermitani, e in più con almeno 22 punti di vantaggio. Considerando che nella regular season gli uomini di Vincenzo Fazzino hanno segnato una media di 14 punti a partita, subendone 28, viene difficile immaginare che oggi i siracusani possano vincere a man bassa. Ma, come diciamo sempre, le partite si vincono e si perdono sul campo, quindi perché non pensare che anche gli aretusei possano ribaltare il risultato?
Se però i risultati odierni rispetteranno i pronostici, il 19 marzo, a Palermo, si affronteranno l’Amatori e il Padua. La vincente disputerà lo spareggio promozione/salvezza con la prima del secondo minigirone di serie C2, la sconfitta e la vincente dell’altra finale spareggeranno invece con la seconda e la terza del primo gironcino.
Nei due gironi di C2 la situazione è invece ancora fluida. Nel primo, l’incontro di oggi, Fiamma-Enna, potrebbe già confermare che la squadra più forte e che sarà promossa direttamente in C1 è quella catanese, anche se per averne certezza matematica bisognerà aspettare la prima giornata di ritorno e quel Clan-Fiamma che potrebbe mettere il punto finale sulla questione.
Nel secondo girone, invece, a giocarsi l’unica piazza che darà l’opportunità di contendere il posto a una squadra di C1 sembra ormai una questione a due tra CLC Messina e Briganti, che oggi se la vedranno allo Sperone. La vincente non avrà ancora la certezza matematica di avercela fatta ma avrà fatto un grosso passo avanti verso la testa della classifica.
Questo, comunque, sono parole che avevano un senso fino a stamattina. Tra poco le squadre scenderanno in campo e saranno i giocatori a parlare e a decidere chi merita di continuare a sognare e chi invece dovrà riporre, almeno per quest’anno, i sogni di gloria. Tra poco sapremo.

Perdere non fa mai piacere, a 3 come a 80 anni. Perdere di brutto, com’è successo all’Audax Under14 nell’incontro che oggi pomeriggio li ha visti di fronte ai pari età del Padua, per tanti può essere un colpo quasi fatale al cuore. Invece nella foto che noi spettatori ci siamo portati a casa, oltre al bel cielo grigio con arcobaleno che lo intarsiava, ci sono stati il cerchio che i ragazzi, tutti, hanno fatto a fine partita e i complimenti che si sono scambiati.

È questo il rugby che ci piace, è questo il rugby che vorremmo sempre vedere.

Vincere o perdere conta poco, è importante divertirsi. Oggi i 26 in campo ci sono riusciti: hanno giocato, si sono passati l’ovale, hanno placcato, hanno segnato, qualcuno si è anche beccato un giallo per placcaggio alto (ci sta anche questo quando si gioca e, credeteci, in campo si scende sempre per vincere), nessuno per fortuna si è fatto male.

Poco conta che alla fine il tabellone con il risultato segnasse un 7 a 64 per il Padua, frutto di 1 meta per i padroni di casa contro le 10 dei paduini.

Ciò che ha contato è stato tutto il resto: la gioia dei ragazzi a fine partita, il sorriso delle mamme che hanno visto i propri figli uscire dal campo con le loro gambe (anche se stasera avranno da lavare fango e sudore), la felicità di chi sta vedendo crescere questi ragazzi, prima come uomini e poi come giocatori. Nonostante quei dirigenti che talvolta si lamentano per gli arbitraggi, a loro dire scandalosi.

Se rugby non fa rima con proteste, lo fa ancora meno, anzi per niente, quando si gioca a questi livelli e a questa età.

Dai, ragazzi, andate avanti così!