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Giocando sotto la pioggia
Ragusarugby, 22 gennaio 2017
Ennesimo derby cittadino tra Audax e Padua, con pioggia e fango ad aggiungere divertimento a divertimento.
Il rugby è gioco e divertimento. Dev’esserlo sempre, dev’esserlo soprattutto quando a giocarlo sono i più piccoli.
Per questo, in casa Padua, le sconfitte che pesano sono solo quelle della formazione Senior e, in misura minore, quelle dell’Under18. Per le altre formazioni, che si vinca o si perda, è poco importante. Ciò che conta, per gli allenatori e dirigenti biancazzurri, è far crescere i ragazzi, farli diventare uomini ancor prima che giocatori.
Per questo il Padua, quando il rugby è giocato dai più piccoli, non pubblica classifiche, non elenca marcatori, non scrive articoli su “grandi” e “fantasmagoriche” vittorie.
Ma non crediate che quando scendono in campo i minirugbysti non giochino per vincere, per “annientare” l’avversario. Se lo pensate vuol dire che non avete mai visto una partita delle Under. Queste “piccole pesti” giocano sempre con il sangue agli occhi, con la voglia matta di portare a casa la vittoria. Che poi ci si riesca o meno conta poco, almeno per noi grandi. Per loro non lo è, ed è anche giusto così. Purché non se ne faccia una dramma (e che non lo diventi è anche compito degli allenatori, dei dirigenti, dei genitori).
Stamattina, nonostante il freddo e la pioggia che cadeva a tratti, si sono affrontati per l’ennesimo derby cittadino le Under14 di Audax e Padua.
È stata una bella partita, giocata, come si fa sempre a quell’età, a viso aperto, senza tanti tatticismi.
Per una ventina di minuti a tenere in mano il pallino del gioco, e a marcare punti (due mete, non trasformate), sono stati i padroni di casa. Negli ultimi cinque minuti del primo tempo, però, un uno-due micidiale ha ribaltato il risultato. Il secondo tempo invece è stato dominato dal Padua, che ha marcato altre cinque mete, subendone solo una. Risultato finale Audax 17, Padua 43.
Ma a divertirsi, è questo quello che conta, sono stati tutti e 30 i giocatori, che hanno approfittato della pioggia e del fango per godere di un divertimento extra (“mamma spero che piova così sarà più bello”).
E al triplice fischio del signor Paride Vona, prima doccia calda e poi classico terzo tempo per tutti.