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Sperare finché si può

Padua360°, 4 dicembre 2016

 
EDItORIALE.
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Con il Cus Catania vincitore predestinato del campionato regionale di serie C1, tutto l’inte-resse si è fin da subito spostato sulla seconda classificata. Sì, ma quale squadra andrà a fare compagnia in Poule Promozione ai cusini?
Prima di incrociare le armi, in agosto, era diffi-cile farne l’identikit. Poi, man mano che le gior-nate si disputavano è diventato chiaro che a fare da damigella sarebbe stata una tra Padua Ragu-sa e CLC Messina. Troppa differenza con il resto della compagnia, troppo più forti di Paler-mo, Siracusa e Milazzo perché queste tre potes-sero nutrire speranze.
Se per i messinesi (“Siamo un cantiere aperto”, continua a ripetere Matteo Capodici, “tutto quello che arriva ci prenderemo”) poteva essere una sorpresa, per il Padua, andare a giocare la Poule Promozione, era l’obiettivo più o meno dichiarato.
Le due squadre sono così andate avanti a suon di vittorie (ma entrambe sconfitte dal Cus) fino a domenica scorsa, quando messinesi e ragusa-ni si sono affrontati sul rettangolo più che spe-lacchiato dello Sperone.
Alle 14:30 la classifica diceva Padua 18, CLC 17, frutto di quattro vittorie per gli iblei, solo tre ma con tanti punti di bonus per i peloritani.
Due ore dopo la situazione era capovolta. CLC 22 e Padua 18. In mezzo era passato un 34 a 5 che aveva detto chiaro e tondo che i più forti, almeno in questa fase, sono i tuttineri di coach Capodici.
Adesso i messinesi viaggiano con il vento in poppa, forti del vantaggio in classifica e di un calendario che li vedrà giocare due volte in casa nelle ultime tre partite di campionato (non con-sideriamo la trasferta di Catania, comune a loro e ai ragusani). Anche i biancazzurri giocheran-no in casa due match su tre, con la differenza però che l’unica trasferta (lo ripetiamo, senza
considerare quella in casa del Cus) la dispute-ranno al Campo Scuola di Siracusa.
Quindi abbiamo già un Padua spacciato e un CLC che può iniziare a pensare alla Poule Pro-mozione? Forse. Ma non dobbiamo esserne così certi.
Innanzitutto perché ogni partita, anche quella che può sembrare la più facile, si deve comun-que giocare e vincere sul campo. E non è detto che tutte le ciambelle riescano con il buco. Così come non è detto che il pallone, essendo ovale, rimbalzi sempre si vorrebbe.
E poi, chi ha detto che i paduini debbano per forza uscire sconfitti dallo scontro con la coraz-zata Cus? In fondo basta poco perché siano i ragazzi di German Greco a fare compagnia a quelli di Carlo Leonardi. Tutto passa dal cam-po della Cittadella: oggi a far visita alla capolista andranno i messinesi, domenica prossima toc-cherà ai nostri ragazzi.
Se la speranza è l’ultima a morire, perché non credere ai sogni?