ARTICOLI


La mischia

Ragusarugby, 8 dicembre 2015

 
L’arbitro Giovanni Gurrieri ci spiega le regole del rugby.

image

Giovanni, oggi parliamo di un fondamentale che, a detta di alcuni sarebbe da abolire perché rallenta molto il gioco, per altri è invece l’essenza del rugby: la mischia. Lasciamo perdere questa disputa e parliamo di regole. Partiamo dal numero di giocatori impegnati in mischia e dai singoli ruoli.
La mischia è giocata da 8 giocatori, con 3 prime linee, 2 seconde linee e 3 terze. Mentre, almeno teoricamente, chiunque può giocare in seconda e in terza, per la prima linea occorre che si siano giocatori formati per quel ruolo. La prima linea è un ruolo specifico, per il quale si effettuano allenamenti particolari.

Come mai?
Si tratta di un ruolo difficile e, se non ci si prepara adeguatamente, può essere pericoloso per la salute fisica del giocatore. Per questo, nel foglio gara che si consegna all’arbitro, le prime linee sono specificate e per questo nessun altro oltre a quelli indicati può giocare in quel ruolo.

E se una prima linea viene espulsa temporaneamente o definitivamente che succede?
Se hai ancora una prima linea in panchina la fai entrare al posto di uno qualunque dei 14 in campo, non importa se uomo di mischia o trequarti. Se invece ha effettuato tutte le sostituzioni in quel ruolo, se si è trattato di cambi tecnici, chi è uscito può rientrare; se invece chi è uscito lo ha fatto per infortunio, in quel casi si continuerà a giocare con la mischia no contest, una mischia cioè in cui non si spinge e nella quale, di fatto, chi introduce vince l’ovale.

Parlando di espulsioni, è obbligatorio giocare in otto oppure si può continuare con sette giocatori?
A livello senior, si può scegliere. In alcuni casi (sempre che non si tratti di prime linee) si sceglie di giocare le mischie con sette uomini, in altri si chiede a un trequarti di giocare in terza o in seconda linea.
Se invece si gioca a livello giovanile, c’è l’obbligo per la squadra che resta in otto di adeguarsi al numero di uomini nella mischia avversaria. Quindi, se una squadra deve rinunciare a un uomo per un’espulsione temporanea e decide di giocare in sette, anche l’altra dovrà rinunciare a un uomo, che comunque resterà in campo schierandosi tra i trequarti.

Per noi che stiamo in tribuna, il momento in cui ci troviamo più volte in disaccordo con le decisioni arbitrali è proprio durante le mischie. Perché?
Perché è il fondamentale più difficile da arbitrare. In mischia si possono commettere tantissime infrazioni e queste accadono nel giro di pochi secondi. L’arbitro deve guardare un mucchio di dettagli, come le legature, gli angoli di spinta dei piloni, le schiene delle seconde linee e tanto altro.

Giovanni, quand’è che si concede una mischia?
Il caso più comune è quello di passaggio avanti involontario (quello ritenuto volontario viene sanzionato con una punizione).

Quali sono gli altri casi?
Si concede mischia nel caso di una palla divenuta ingiocabile dopo una ruck a condizione che nessun giocatore abbia commesso un fallo. La mischia viene concessa alla squadra che era in avanzamento, non come spesso si pensa a chi era in possesso della palla.
Così come si concede mischia in caso di maul crollata in modo regolare e con pallone che non può essere giocabile. In questo caso la mischia si gioca sul punto del crollo e l’introduzione viene affidata alla squadra che non era in possesso dell’ovale.

Ci sono però due casi in cui, se la maul crolla e il pallone diventa ingiocabile, l’introduzione è assegnata alla squadra che aveva l’ovale.
Questo accade quando il pallone viene preso al volo da calcio di invio o di rinvio oppure quando la maul entra in area di meta e poi crolla non per un fallo e il pallone non viene schiacciato in meta. Questi sono i soli due casi in cui l’ovale resta in possesso della squadra che lo deteneva in precedenza.

Le regole della mischia nel corso degli anni sono cambiate tantissimo. Oggi, a differenza di quanto accadeva un tempo, è l’arbitro a dettare i tempi dell’ingaggio e della spinta, con le tre chiamate, bassi, lega, via, che ormai conosciamo tutti. Perché si è voluto regolamentare così tanto questo fondamentale?
Per tanti motivi. Per una questione di sicurezza dei giocatori, per velocizzare il gioco evitando il più possibile i reset, per privilegiare la tecnica alla forza fisica. Prima era fondamentale il peso della mischia, oggi lo è ancora ma una mischia tecnica, anche se meno pesante, riesce a imporsi più facilmente.

Che cosa guarda l’arbitro durante la mischia?
Intanto le legature. Soprattutto in prima linea dove le spalle dei piloni devono essere visibili. Una spalla nascosta dietro quella del compagno è sintomo di spinta storta. E poi bisogna verificare che il bacino e le spalle siano perfettamente allineati.
Purtroppo i trucchetti per commettere delle irregolarità senza farsi pescare dall’arbitro sono tanti e non sempre noi riusciamo a smascherarli. Ti dico però che a me il fatto di aver giocato tanti anni come mediano di mischia mi aiuta moltissimo.

Bassi, lega, via e poi con un tocco al mediano, o un cenno se vi trovate dall’altra parte, e la mischia inizia. Ma c’è un tempo massimo entro cui si deve introdurre l’ovale?
L’introduzione dovrebbe essere quasi immediata, se non accade si assegna un calcio libero alla squadra avversaria.

Quando si ritiene conclusa una mischia?
Quando la palla esce dai piedi delle terze linee e viene raccolta dal Numero Otto o dal mediano di mischia. In quel caso la mischia è finita, gli uomini possono slacciarsi e le linee di fuorigioco per i trequarti decadono e inizia la fase in gioco aperto.

Ci sono casi in cui la mischia termina in modo irregolare. Ad esempio se l’ovale esce senza che sia stato tallonato.
Il quel caso la mischia viene resettata e ne viene giocata un’altra, sempre con introduzione della stessa squadra.

Se invece la mischia crolla?
Se non c’è stato dolo da parte di alcuno si resetta. In caso contrario si assegna una punizione contro la squadra che ha commesso il fallo.
La stessa sanzione si applica in caso di spinta non corretta. In entrambi i casi, se i falli vengono ripetuti, c’è prima un richiamo verbale e poi si può arrivare anche al giallo.

Un altro caso è quello della mischia che ruota.
La mischia può ruotare fino a 90 gradi. Se si fa oltre senza che l’ovale sia stato tallonato c’è un
reset e l’introduzione va alla squadra che non ne era in possesso in quel momento.

Spesso c’è una squadra che inizia a spingere prima che l’ovale sia introdotto.
La prima volta si assegna un calcio di punizione libero. Dal successivo episodio in poi si concede un calcio di punizione diretto. E questo anche se il primo e il secondo fallo non siano accaduti in sequenza ravvicinata.

Poi c’è la mischia che “asfalta” quella avversaria.
La mischia arretrante che crolla o stappa (cioè quando i piloni si alzano), non importa se fatto con dolo o semplicemente perché non riesce a resistere, viene sanzionata con una punizione.
In quel caso il gioco viene fermato anche per una questione di sicurezza perché continuare a far spingere potrebbe diventare pericoloso per la squadra che arretra.

Quindi, per assurdo, se una mischia non stappa e non crolla, potrebbe retrocedere per tutta la lunghezza del campo?
Teoricamente è possibile, anche se poi nei fatti questo non accade mai. Comunque sarebbe possibile solo in caso di squadre senior perché dall’Under18 in giù si può spingere solo per un metro e mezzo e poi ci si deve arrestare.