ARTICOLI
Pensieri e parole
Ragusarugby, 26 agosto 2015
RIFLESSIONI A RUOTA LIBERA IN ATTESA CHE SI INIZI A FARE SUL SERIO.
Ci siamo… Dopo tre mesi di riposo (si fa per dire, visto che in realtà si è continuato a lavorare quasi a “ritmo campionato”) si ricomincia.
Ieri sera primo allenamento dei ragazzi e stamattina primo articolo.
E dire che a ogni maggio mi dico “basta, sono stanco, a fine agosto non ci sarò, è arrivato il momento di passare la mano, il prossimo campionato me lo voglio guardare dalla tribuna, senza assilli”.
E invece, sistematicamente alla fine dell’estate, eccomi puntualmente in campo per raccogliere le prime impressioni del coach, per leggere negli occhi dei ragazzi la voglia di riscatto dopo una stagione andata male o il desiderio di far meglio dopo un buon campionato.
Da qui al prossimo maggio saranno oltre 100, con una media di circa tre e mezzo a settimana, gli articoli che leggerete sul nostro sito.
100 articoli vogliono dire impegno, non tanto per la quantità quanto per la qualità dei pezzi. La difficoltà sta tutta nel cercare di non ripetersi, nell’evitare di essere troppo retorici, provando, domenica dopo domenica, a non esultare eccessivamente in caso di vittoria e non calcare troppo la mano in caso di sconfitta. Ma, soprattutto, cercando in tutti i modi di avere una visione obiettiva, corretta e onesta con se stessi e con chi leggerà gli articoli.
Vivere il Padua non è però solo faticoso. Ci sono, per fortuna, anche momenti, e sono tanti, belli.
Quando si va in trasferta, ad esempio. Stressante lo spostamento e scomodo quando si tratta di lunghi viaggi, però sempre un grande momento aggregativo che trasforma la fatica in una piacevole condivisione. Poco importa se la sveglia suona alle 4 del mattino per salire su un aereo che ti porta a Roma con il rientro che arriva inesorabilmente dopo la mezzanotte e poco importa essere altrettanto consapevoli che la prossima sveglia sarà dopo poche ore, perché il lunedì, che si sia vinto o si sia perso, si deve andare al lavoro, quello vero, quello grazie al quale si campa, si mantiene la famiglia e si pagano le bollette.
Perché poi è bello raccontare la vittoria della squadra per cui, anche se la deontologia dovrebbe impedirtelo, fai il tifo. Scrivere di una vittoria è un po’ come rivivere la partita e gioire una seconda volta raccontando della meta del capitano o del placcaggio decisivo dell’estremo.
Per contro invece, non vorresti mai accendere il computer e iniziare scrivendo di una sconfitta, bruciante o no che sia. Ti ha fatto male stando a bordo campo, fa ancora più male raccontarla a chi poi leggerà il mio resoconto. Ma fa parte del gioco e sai che devi farlo. Perché il Padua è una famiglia e, come in tutte le famiglie, i momenti brutti si sommano a quelli belli e tutti entrano nel nostro cuore e concorrono a formarci come uomini.
Per questo oggi sono contento. Ieri è iniziata la preparazione e il 18 ottobre inizierà il campionato. Il momento in cui mettere da parte i pensieri e riprendere in mano penna e taccuino. Il momento del gioco, per i ragazzi e lo staff tecnico e delle parole, per noi dell’Ufficio Stampa.
Pertanto non mi resta che augurare buon rugby a tutti.