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Diamo fastidio a qualcuno?

Ragusarugby, 3 aprile 2015

 
Si stanno usando due pesi e due misure e a farne le spese È sempre il Padua Rugby Ragusa?

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Siamo più o meno a metà del secondo tempo di Reggio Calabria-Padua Ragusa, con i ragusani che sono sotto nel punteggio e la squadra che non gira più come a inizio partita.
Dalla panchina ci si lamenta per alcune decisioni dell’arbitro, e il più acceso sembra essere Eugenio Lo Presti, la sanguigna terza linea iblea, da poco sostituito per crampi. Probabilmente Eugenio protesta con troppa enfasi e l’arbitro si avvicina alla panchina e chiede al giocatore di darsi una calmata. Ma il numero 6 biancazzurro ha forse ancora troppa adrenalina in corpo e continua a brontolare. Per tutta risposta l’arbitro estrae il cartellino rosso e lo manda negli spogliatoi.
Non avremmo nulla da eccepire, se però, fino a quel momento, e anche dopo, i giocatori in campo si fossero comportati come dei perfetti gentlemen, se dagli spalti e dalla panchina reggina, fino a quel momento, e anche dopo, si fossero pronunciate parole dolci nei confronti dell’arbitro e dei suoi collaboratori, oltre che dei giocatori della squadra avversaria.
Probabilmente l’arbitro non ha sentito, non se n’è avveduto.
Ieri il giudice sportivo ha reso pubbliche le sue decisioni. Eugenio Lo Presti è stato squalificato per tre settimane per “proteste e offese all’arbitro”.
Una squalifica di tale entità può anche essere considerata giusta. Diventa però eccessiva se messa a confronto con quella, sempre di tre settimane, comminata a un altro giocatore che ha dato una ginocchiata alla testa di un suo avversario. La parole fanno forse più male delle ginocchiate? Oppure il Padua in serie B che dà fastidio qualcuno?
Quest’ultima domanda non ci sembra fuori luogo se consideriamo che lo scorso anno, alla prima giornata di campionato, Adriano Scrofani non avesse preso 3 mesi di squalifica per un calcio (fortunatamente andato a vuoto) a un giocatore avversario.
La domanda non ci sembra fuori luogo anche considerando che, sempre lo scorso anno, durante Rieti-Padua, l’arbitro ha richiesto l’intervento della forza pubblica perché si era sentito minacciato fisicamente da un giocatore reatino, la partita non era stata omologata, il giovedì successivo quel giocatore era stato squalificato per sei mesi, ma poi, qualche settimana dopo, l’arbitro aveva ritrattato tutto e la squalifica fu miracolosamente ridotta a poche settimane.
La domanda non ci sembra fuori luogo anche considerando che il mese scorso un giocatore dello Svicat Lecce è stato squalificato per 22 settimane perché, citiamo il referto dell’arbitro, “sferrava un calcio alto che colpiva al viso un giocatore che era in piedi…”, ma poi l’arbitro ha modificato la sua versione e quello che in prima battuta gli era sembrato un calcio, qualche giorno dopo era diventato, da parte del giocatore del Padua, un afferrare “con le mani una gamba del giocatore Svicat e tirarla in alto” e anche in questo caso la squalifica si è liquefatta.
A questo punto il Padua Rugby Ragusa non chiede favori né compensazioni. Il Padua Rugby Ragusa chiede solo uniformità di giudizio e correttezza, in campo e dietro le scrivanie.
Altrimenti avremo la certezza che il Padua in serie B dà fastidio a qualcuno!