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Orgoglio Padua

Ragusarugby, 9 novembre 2014

 
Ancora una sconfitta per Padua Rugby Ragusa, ma il Benevento deve sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio sulla squadra di casa. Per i biancazzurri, risultato a parte, una partita da incorniciare

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La partita che non ti aspetti. E il Padua che non ti aspetti.
Oggi eravamo convinti di assistere a un monologo della capolista Benevento, con i biancazzurri della coppia Gurrieri/Farinelli a fare da vittima sacrificale, e invece il centinaio di spettatori presenti sugli spalti, si sono spellati le mani a furia di applaudire la propria squadra, sono stati testimoni della giornata dell’Orgoglio Padua.
I campani hanno sì vinto, ma i ragusani sono stati protagonisti di una prova da incorniciare e non sono riusciti a portare a casa la prima vittoria stagionale solo perché in diverse occasioni si sono complicati la vita invece di giocare facile.
A partire forte sono i biancazzurri che mettono subito alle corde i più quotati avversari. E forse perché non si aspettavano un inizio così i sanniti, per difendersi, commettono qualche fallo di troppo.
Dopo un calcio, difficile, sbagliato al 1° minuto da Peppe Iacono, al 4° un fallo in touche di Mirko Passariello e un altro al 7° in mischia di Manuel Botticella costano ai due giocatori ospiti due cartellini gialli.
Con la doppia superiorità il Padua si riversa con più veemenza nella metà campo campana e, dopo un paio di occasioni fallite, riesce a violare la meta avversaria con Paolo Iacono. Il fratello Peppe non riesce a centrare i pali. 5 a 0.
Ma il Benevento, che forse era sceso in campo credendo di poter fare un sol boccone dei ragusani, è squadra di categoria superiore e si rende che se non gioca come sa, con impegno, non riuscirà ad evitare la sconfitta.
Così il XV di coach Franco Cioffi inizia a fare sul serio e al 15° segna la meta del sorpasso con Alessio Altieri, che però sarebbe da annullare in quanto l’azione era viziata da un “in avanti” di cui il signor Paolo Schilirò, mediocre la sua prestazione, non si avvede. La meta viene poi trasformata da Andrea Fragnito. 5 a 7.
I paduini, che nei primi minuti stavano giocando alla pari con quella che fino a oggi sembrava una squadra imbattibile, accusano il colpo e nella loro testa monta un certo timore riverenziale che li fa giocare male e spaventati.
Il Benevento sale in cattedra, la mischia domina, e al 20°, al termine di un’azione corale, arriva la meta di Mennato Caporaso. Questa volta Fragnito non trasforma. 5 a 12.
Quando, due minuti dopo, c’è un giallo per Marco Marlin, reo di aver placcato in ritardo il proprio avversario diretto, tutti pensano “ci siamo, la partita è andata”. Invece, paradossalmente, giocare in inferiorità cementa il gruppo e da quel momento la partita cambia: il Padua prende coscienza di non essere inferiore a nessuno e il Benevento, mischia chiusa a parte, subisce il ritorno dei ragusani.
Al 32° la squadra ospite viene punita con un calcio di punizione che però capitan Iacono spreca. Due minuti però dopo l’apertura iblea si fa perdonare centrando i pali dopo l’ennesimo fallo beneventano.
Adesso in campo si vede solo l’azzurro ma a tempo scaduto, in una delle poche volte in cui gli ospiti riescono ad entrare nei 22 paduini, Arturo Fragnito viola per la terza volta la meta iblea. L’altro Fragnito sbaglia ancora la trasformazione. 8 a 17 e su questo risultato si va al riposo.
I sanniti sono nervosi, forse perché, pur essendo in vantaggio, sentono che la partita non sta andando come vorrebbero e che spesso sono in balia degli avversari. I falli si sprecano. Al 44° Arturo Fragnito scalcia un avversario e il signor Schilirò lo manda a riposarsi per 10 minuti.
È il momento dei cambi. Se allo scadere del primo tempo era entrato Carlo Firrito per Michele Campanella, adesso è la volta di Adriano Scrofani ed Eugenio Lo Presti che prendono il posto di Marco Muccio e Marco Marlin.
Un cambio, al 53°, c’è anche nelle fila ospiti: esce Domenico Ciampa, entra Mario Casillo.
Ed è proprio quest’ultimo che 5 minuti dopo, durante un incessante attacco ibleo, intercetta l’ovale, e dopo una galoppata di 80 metri, va a depositarlo in area di meta ragusana. Fragnito sbaglia ancora. 8 a 22.
Mancano 12 minuti al termine, il Benevento sembra sulle gambe mentre i ragusani hanno ancora fiato da sprecare e voglia di giocare, se non per vincere, quanto meno per dimostrare che la classifica è bugiarda.
Sono 12 minuti di assedio e solo alcuni errori dei giocatori di casa e una difesa strenua dei sanniti negano la soddisfazione della meta ai biancazzurri. Una meta in realtà Aldo Incarbone la marca, ma viene giustamente annullata per un avanti involontario dello stesso giocatore.
Il triplice fischio del signor Schilirò viene accolto come una liberazione dai sanniti.
«Se avessimo giocato con più semplicità», ci dicono all’unisono i due coach iblei, «probabilmente avremmo potuto portare a casa la vittoria. Così non è stato ma aver visto giocare il Padua con questa grinta e con questa voglia ci lascia ben sperare per il proseguo della stagione».
Adesso il campionato di serie B osserverà due turni di riposo, alla ripresa, il 30 novembre, il Padua sarà ospite dell’Amatori Catania.