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Il Padua pensa già al futuro
Ragusarugby, 26 maggio 2014
La societÀ del presidente Vindigni si sta giÀ muovendo in vista della prossima stagione e dal primo luglio i consulenti di comunicazione Pancrazio Auteri e Santina Villari entreranno a far parte della famiglia biancazzurra. Il loro obiettivo? Raccontare il Padua!
La stagione rugbystica 2013/2014 si è appena conclusa con una meritata salvezza e, mentre i giocatori si godono il sacrosanto riposo in attesa di calzare nuovamente gli scarpini bullonati, la dirigenza del Padua Rugby Ragusa pensa già alla prossima e proprio in queste ore ha messo a segno il primo colpo di mercato: alla corte della società paduina, infatti, dal primo luglio arriveranno i consulenti di comunicazione Pancrazio Auteri e Santina Villari.
Può sembrare strano parlare di “colpo” per una coppia di “non giocatori”, ma la cosa però non deve sorprendere visto che, secondo il presidente Vittorio Vindigni, “una buona squadra si costruisce a partire da chi lavora dietro alle scrivanie”.
Così i due professionisti, la scorsa stagione all’Amatori Messina, lavoreranno per i biancazzurri, assumendo l’insolito ruolo, per una società rugbystica, di Social Manager.
Proprio perché si tratta di una mansione non comune, abbiamo chiesto a Pancrazio Auteri di spiegarci in che cosa consisterà il loro lavoro.
«Noi siamo consulenti di comunicazione e ci siamo sempre occupati di divulgazione, di comunicazione sociale, soprattutto rivolta ai bambini e agli adolescenti. Nello specifico organizzando laboratori, collaborando con case editrici e con il Centro Servizi del Volontariato, un’associazione di promozione e solidarietà delle associazioni di volontariato».
Ma cosa c’entra un consulente di comunicazione con il rugby, uno sport nel quale più che parlare si bada ai fatti? Secondo Auteri il filo che unisce queste due cose è più spesso di quanto non sembri. «Io credo nel rugby come un’opportunità per creare sviluppo e in questo il Padua ha una marcia in più rispetto alle altre società perché ha un’organizzazione e una cultura del progetto che non ha eguali altrove. E poi c’è Ragusa, un territorio che secondo me ha, nel suo potenziale, la capacità di creare un indotto che può avere enormi ricadute sul mondo del rugby».
Ma non è solo per l’aspetto razionale/commerciale se Pancrazio e Santina hanno scelto di venire a lavorare al Padua.
«Alcuni anni fa, alla presidenza del Comitato Regionale Siciliano della Fir c’era ancora Gianni Amore e io ricoprivo il ruolo di consigliere, ho organizzato a Taormina il torneo “Francesconi” e tra le tante squadre invitate c’era anche l’Under12 del Padua. Tutti sembravano ben irreggimentati e ordinati nelle loro divise sociali, mentre i paduini erano tutt’altro: il disordine nell’ordine. È stato il classico colpo di fulmine. Poi, nel corso degli anni, ho imparato a conoscervi e pian piano l’amore si è strutturato. In pratica sono diventato un tifoso del Padua per “colpa” degli occhi di quei ragazzini».
Al Padua, dunque, per lavoro e per amore. Ma Pancrazio non è solo un professionista innamorato; è anche un uomo con gli occhi da ragazzo, capace ancora di sognare, ma anche di far diventare concreti i propri sogni. «Sono un “visual story telling” e allora quello che proverò a fare sarà raccontare come nasce, vive, si sviluppa e sogna la società biancazzurra. Cercherò di far vedere quello che state facendo, valorizzando il vostro lavoro, in modo da dare quella componente di valore che potrà tornare utile nella ricerca di sponsor. In una sola frase, racconterò il Padua».
E noi, in attesa che Pancrazio e Santina inizino a raccontare al mondo la nostra vita, diamo loro il benvenuto nella famiglia Padua.