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Spareggio
Ragusarugby, 4 maggio 2014
Il Padua Rugby Ragusa, al termine di una partita dominata dal primo all’ultimo minuto, batte il Rieti con una meta segnata solo nei minuti di recupero. Adesso le due squadre si trovano appaiate in classifica e per decidere chi si salverÀ si dovrÀ ricorrere a una partita spareggio da disputarsi a data da destinarsi e in campo neutro
Al termine di una partita dominata dal primo all’ultimo minuto, se si fosse trattato di calcio avremmo scritto che si è giocato a una sola porta, il Padua Rugby Ragusa conquista una più che meritata vittoria lasciando però il punto di bonus difensivo al Rieti, grazie al quale, stasera, le due squadre si ritrovano appaiate a 27 punti al terzultimo posto e per stabilire chi seguirà l’Avezzano, oggi sconfitto di misura sul campo di Reggio Calabria, sarà necessario ricorrere a un incontro di spareggio che si disputerà probabilmente tra due settimane in campo neutro.
I ragusani possono recriminare per le tante occasioni sprecate, sarebbe bastato concretizzarne solo la metà per ottenere una vittoria netta, ma devono ritenersi più che soddisfatti visto che la meta del 15 a 11 arriva quando il cronometro è andato ben oltre l’ottantesimo e si sta giocando il recupero perché, ricordiamolo, nel rugby si gioca anche se il tempo è già scaduto fintanto che il pallone resta “vivo”.
Ed è stato proprio durante l’ultima azione, dopo una serie incredibile di occasioni gettate al vento, che Paolo Iacono riesce finalmente a varcare la linea di meta avversaria per poi tuffarsi con il pallone al petto e fare esplodere la gioia dei quasi quattrocento spettatori che oggi hanno affollato la tribuna del campo della Costituzione.
Ma andiamo per ordine. I paduini sanno di avere un solo risultato utile e così iniziano fin da subito a macinare gioco, rendendosi più volte pericolosi ma scontrandosi sempre contro il muro eretto dai giocatori laziali.
Il Padua gioca bene ma, oltre a essere sprecone, è anche sfortunato: al 6° perde Adriano Scrofani, per uno stiramento occorsogli al termine di un’azione che lo aveva visto quasi arrivare in meta, e poco dopo, al 33°, tocca a Cristian Iacono lasciare il campo per un colpo alla spalla. Al loro posto entrano rispettivamente Paolo Iacono e Lorenzo Castiello. Ma, nonostante la forzata rinuncia a due pedine così importanti, i ragusani si piazzano stabilmente nella metà campo avversaria, tenendo in mano le redini del gioco.
Al 19° però, alla prima occasione, l’apertura reatina Luigi Pennino, approfittando del forte vento che nel primo tempo spira alle spalle della propria squadra, mette a segno un drop da circa 40 metri.
I ragusani, per fortuna, non accusano il colpo e anzi, se possibile, si rendono ancora più pericolosi.
L’argine dei giocatori amaranto però si rivela insuperabile, anche perché in diverse occasioni i biancazzurri non giocano al meglio i “2 contro 1” che avrebbero potuto consentire loro di segnare almeno tre o quattro mete.
Al 39°, invece, sono ancora i laziali a centrare i pali, questa volta con un calcio di punizione dell’estremo Daniele Menè concesso dall’arbitro per un fallo in ruck di un giocatore di casa.
E sullo 0 a 6 si chiude anche il primo tempo.
Nell’intervallo coach Vinti, visto l’andamento della partita, ha poco da rimproverare ai suoi uomini; così alla ripresa tornano in campo gli stessi uomini che hanno chiuso la prima frazione di gioco, così come lo stesso è lo spartito che si suona in campo: il Padua attacca ma non punge, il Rieti si difende con relativo ordine.
Al 48° arriva invece la meta dei laziali. C’è una mischia nei 22 iblei, l’ovale viene vinto dalla squadra ospite che mette in moto i propri trequarti, consentendo alla fine dell’azione a Pennino di tuffarsi in meta proprio sulla bandierina. Menè non trasforma. 0 a 11.
La meta subita, paradossalmente, sblocca l’attacco paduino e così, nell’azione che segue, sono i ragusani ad accorciare: Peppe Iacono parte dalla propria metà campo e si beve mezza difesa. Poi scarica al fratello Paolo che mette il turbo, ma quando sta per avviarsi in area di meta viene bloccato dall’ultimo dei giocatori reatini. Si forma una ruck dalla quale esce vincitore Andrea Battaglia che è lesto a tuffarsi in area di meta. Capitan Iacono sbaglia la trasformazione e il gioco riprende sul 5 a 11.
La partita fino a questo momento è stata dura, con i ragusani che hanno speso tanto. Inizia allora la girandola delle sostituzioni. Dal 53° al 65° entrano Giuseppe Di Mauro, Enrico Tirone e Paolo Bellio, che prendono il posto di Antonio Modica, Andrea Solarino e Lorenzo Castiello, quest’ultimo uscito per infortunio.
Cambiano gli uomini, ma non cambia l’andamento della partita, così come non cambia il risultato.
Si arriva al 70° e l’arbitro fischia un fuorigioco a favore del Padua. Visto che i ragusani oggi non riescono proprio a bucare la difesa avversaria, Peppe Iacono, quantomeno per accorciare le distanze, decide di cercare la via dei pali. 8 a 11.
Nel frattempo da Reggio arriva la notizia della sconfitta dell’Avezzano e con la concomitante sconfitta in casa sarebbe la squadra del presidente Vindigni a fare compagnia agli abruzzesi. Ma i ragusani non ci stanno proprio a perdere e a retrocedere giocando di fronte al pubblico amico e così, con il coltello tra i denti, iniziano a giocare come mai si era visto in questa stagione.
È difficile in questi minuti contare quante occasioni i biancazzuri sprecano per un avanti o un banale fallo. Fatto sta che il gioco ristagna nei cinque metri laziali senza che però i ragusani riescano a varcare la linea di meta avversaria.
Quando scocca l’ottantesimo, e si continua a giocare per la regola di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo, a chi, in dicembre, aveva accompagnato la squadra nella trasferta di Rieti vengono i brividi alla schiena: sembra di rivivere quando già accaduto in terra laziale, con il Padua alla ricerca della meta e i reatini a impedirlo con le buone o con le cattive. Sappiamo tutti com’era andata a finire cinque mesi orsono, oggi invece l’epilogo è stato diverso, con Paolo Iacono che salta il proprio avversario e porta la propria squadra allo spareggio. La successiva trasformazione di Peppe Iacono è ininfluente ed è utile solo per le statistiche.