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Una birra con Ciccio / 10

Ragusarugby, 8 aprile 2014

 
Due chiacchiere sulla serie B di rugby con l’esperto del campionato cadetto (e di birre), Ciccio SchininÀ

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Ciccio, che beviamo oggi? Un boccale di birra, una tazza di camomilla o una fiala di adrenalina?
Non lo so che cosa stiamo bevendo, ma il sapore è quello del fiele.

Capisco… Io dico che una sconfitta con la Primavera ci poteva stare, sinceramente però non credevo potesse essere così ampia nel punteggio e nel modo in cui è arrivata. Secondo te che cosa è successo ai tuoi giocatori?
Qualunque cosa essa sia stata, è davvero incomprensibile. Non riesco a risponderti. La cosa certa è che non possiamo più stare a pensare a domenica. Bisogna andare avanti!

Nel frattempo Rieti e Avezzano hanno vinto i loro incontri e adesso la bagarre per non retrocedere si fa più avvincente che mai: i laziali a 22 punti, il Padua a 20 e gli abruzzesi a 18, con una serie di scontri diretti da rendere possibile ogni combinazione. Dicci come finirà.
Rischio di essere ripetitivo ma la risposta è sempre la stessa: fin quando siamo padroni del nostro destino non mi interessano i risultati di Avezzano e Rieti. Ci restano tre partite e noi dobbiamo vincerle tutte. Non abbiamo alternative possibili, se vogliamo camminare con le nostre gambe.

In testa, per non farci mancare di pathos, non sono da meno: Cus Roma a parte, cui mancano solo tre punti per la matematica certezza di un posto play off, ci sono 3 squadre in cinque punti, 4 in 8 se contiamo anche il Messina. Fammi un pronostico.
Innanzitutto permettimi di dirti che i trequarti della Primavera mi hanno impressionato.  Aldilà della nostra “non prestazione”, si sono viste delle qualità pazzesche, in particolare nell’estremo Luigi Martelletti che, a mio modo di vedere, c’entra ben poco con questa categoria. Rispondendo alla tua domanda, guardando il calendario e pensando all’ottimo stato forma della Svicat, ti dico che, se Frascati non fa attenzione ai pugliesi, considerando che all’ultima giornata incontra proprio la Primavera, ci potrebbero essere sorprese proprio sul filo di lana.

Adesso la prima delle due domande che ci hanno accompagnato in questa sbornia perenne che dura da ottobre: la sorpresa e la delusione di questa giornata.
Sorpresa sicuramente la Svicat, vincere a Messina non è cosa facile. La delusione, enorme, noi.

E il Messina, che mi dici del Messina (per chi non è un abituale lettore delle nostre birre, questa è la seconda)?
Mi è veramente difficile parlare del Messina perché, essendo noi in un brutto momento, capisco bene lo stato d’animo de biancorossi. Cercando di intavolare un discorso freddo e distaccato ti dico che, onestamente, non mi aspettavo la loro sconfitta. Chiaro che l’espulsione a inizio partita ha condizionato molto la gara, però bisogna ammettere che, purtroppo, questi continui momenti di nervosismo hanno segnato il cammino dei peloritani in campionato. Ma guardiamo avanti: sulla carta loro hanno il calendario più facile tra le concorrenti ai playoff. Però la prossima è contro il CUS Roma: una sconfitta e una concomitante vittoria del Frascati vorrebbe dire fine dei giochi. Faccio un grosso in bocca al lupo al presidente Arena.

Siccome mi piace mettere il dito dove la ferita fa ancora male (dammi pure del crudele), domenica c’è il primo spareggio salvezza del Padua: con quale umore si può affrontare una partita quando la domenica precedente si è stati asfaltati nel modo in cui lo sono stati i ragusani?
Con l’umore di chi, dopo una settimana dura, dopo essersi alzati alle 4 del mattino, dopo essere stati umiliati dimostrando al pubblico della Primavera che non siamo da B, dopo essersi sorbiti un viaggio di ritorno interminabile durante il quale sorridere era una forzatura necessaria a far trascorrere il tempo, rialza la testa con la determinazione di chi vuole riappropriarsi con forza della propria dignità urlando a tutti che la B non solo la vogliamo ma la meritiamo.