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Una gazzosa con Meno / 1

Ragusarugby, 24 febbraio 2014

 
Due chiacchiere sulla serie B di rugby e sul Padua con Meno Occhipinti, semiesperto di campionato cadetto, Padua e gazzose
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Con la storia del Neknominate si sta scatenando un putiferio. Prima che ci accusino di chissà che cosa, stappiamo queste due belle gazzose Vintage, accompagniamole ad un bel panino con la mortazza e lanciamoci in questa chiacchierata.
Ciccio, intanto fammi il piacere di non chiamarle semplicemente “vintage”. Queste sono due gazzose Iemmolo, riserva speciale, nel senso che non se ne trovano più in commercio e queste appartengono alla mia riserva. Bevute queste, nella mia cantina ne rimarranno solo pochi esemplari. Quindi, gustiamocele per bene senza sprecarne una sola goccia.

Una domanda fresca fresca... dopo la bella vittoria della selezione siciliana di sabato scorso sulla Nazionale di Malta, da più parti si parla dell’idea di una franchigia siciliana, una squadra di soli siciliani appunto, che possa ambire quantomeno alla serie A. La ritieni una cosa funzionale? E, soprattutto, credi che i dirigenti delle varie società siano maturi a ripensare tutto il loro modo di gestire la società in un’ottica cooperativa?
Quand’ero giovane mi chiedevo come mai qui da noi le cooperative non fossero numerose come lo erano al centro-nord. L’ho capito quando ho perso l’ingenuità dei vent’anni: qui non c’è lo spirito cooperativo, ciascuno preferisce fare da sé. Per rispondere direttamente alla tua domanda, ti dico che l’idea sarebbe bella, è assurdo che la Sicilia sia rappresentata solo da squadre che al momento militano in serie B, ma dubito che possa essere percorribile. Anche perché, proprio qui a Ragusa, si è tentato di intraprendere una strada per certi versi simile ma sai benissimo com’è andata.

Non mi capita quasi mai di poterti intervistare, quindi sfrutto l’occasione e ti chiedo di analizzare un tema che mi sta molto a cuore: quello dei costi. La serie B non è uguale per tutti. Ci sono società che spendono pochissimo e altre alle quali un campionato costa una cifra. Che cosa ne pensi?
Premetto una cosa: non so se e quanto la Federazione faccia per eliminare la sperequazione che c’è tra le diverse società. So che tutte, Padua compreso, ricevono un contributo per sostenere le spese delle trasferte, ma non so a quanto ammonta e se è uguale per tutte. Quello che so è che il Padua alla fine del campionato avrà percorso poco più di 15.000 chilometri, con la trasferta più vicina, Messina, distante 200 chilometri. Invece, la Tarvisium Treviso, cito i trevigiani perché sono il caso più emblematico, a maggio avrà “accumulato” appena 930 chilometri, con la trasferta più lontana, Ferrara, che è, udite udite, distante solo 136 chilometri. Naturalmente tutto ciò poi si tramuta in Euro, con il risultato che il Padua, per la sola squadra senior dovrà spendere, tra aereo, bus, pranzi e pernotti, una media di 6.000 euro per trasferta, mentre i trevigiani per tutto il campionato avranno speso sì e no 1.000. La differenza non è di poco conto. È vero, quello delle squadre venete è un caso limite ma, seppur in modo meno evidente, tutte le squadre, da Roma in su, hanno costi piuttosto bassi se rapportati a quelli che sostengono Padua, Messina, Reggio Calabria e Lecce. Capisci bene che con queste disparità non ci potrà mai essere competizione. Noi spendiamo per andare a giocare, gli altri spendono gli stessi soldi in allenatori e strutture, investimenti che portano più giocatori e più qualità. Con il risultato di avere ancora più squadre nei dintorni e dunque ancora meno spese da sostenere per le trasferte. Il classico cane che si morde la coda.

Faccio l’avvocato del diavolo: e i contributi federali, non dovrebbero servire ad azzerare questo gap?
Dovrebbero. Purtroppo non conosco l’entità di questi contributi e dunque non so dire se sono tali da annullare le differenze, anche se però vedo che ogni tanto la Fir, più che ha garantire la parità di condizioni tra società, sembra guardare agli interessi particolari. E il Padua ne sa qualcosa, visto che un paio di anni fa è stato costretto a disputare uno spareggio play off con il Viterbo in campo neutro a Pomigliano d’Arco. E la cittadina campana non è che sia proprio a metà strada…

Visto che hai citato il Padua, parliamone. Domenica ci aspetta la Partenope, squadra che viene da due partite giocate egregiamente con Frascati e Cus Roma, rispettivamente seconda e prima della classe. Che gara ti aspetti?
Io sono ottimista. Ciccio, fai i dovuti scongiuri, e falli per bene tanto qui non ti vedono, ma io penso che il Padua può vincere, facilmente (?), a condizione che faccia il gioco che sa fare. Abbiamo una linea di trequarti che è a livello delle squadre più forti di questa serie B. Perché non sfruttarla a dovere? Tanto più che in mischia, a parte qualche gara, abbiamo sempre sofferto la forza degli avversari. Però, visto che stiamo parlando di Padua e io di mestiere faccio il giornalista, mi pongo una domanda da solo: Meno, che ne pensi del campo dove il Comune di Ragusa fa allenare i giovani che in città giocano a rugby? Quello che penso è semplice: non è ammissibile che un’amministrazione comunale chieda un biglietto di ingresso per utilizzare le strutture sportive, per le quali tra l’altro i cittadini già pagano le tasse, e poi non si curi delle condizioni in cui versano. Ormai è raro chiudere un giorno di allenamenti senza annotare un qualche infortunio, anche di lieve entità. Purtroppo ogni tanto qualcuno dei nostri ragazzi si infortuna in modo serio, così come è accaduto giovedì scorso a Peppe Modica e la settimana precedente a un ragazzino dell’Under14. Credo che così non si possa andare più avanti.
Però, già che ci sono, vorrei anche dire un’altra cosa. Se da un lato il Padua si trova costretto a fare a meno dei propri atleti che si infortunano in allenamento, è possibile che debba anche rinunciare a chi si fa espellere durante le partite di gioco? Finora i ragusani sono stati sanzionati con 14 cartellini gialli e 3 rossi. Mi sembrano troppi. Il Padua degli anni scorsi era più corretto. Che sta succedendo (ancora una domanda, vedi che alla fine il lupo perde il pelo ma non il vizio)?

Intervistarti è una rogna. Sai una cosa? Preferisco tornare ad essere l’intervistato. E visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, ti servo il finale: secondo te la tua gazzosa farà più audience della mia birra?! Ahahahahahah!!!