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Ragusa non dimentica

La Città, 28 ottobre 2006

 
CRONACHE SURREALI DA UNA CITTĄ IN DECLINO

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Il sindaco Arezzo, animo nobile, qualche anno fa aveva deciso di dedicare al senatore Filippo Pennavaria, figlio illustre della nostra città (e padre della nostra provincia), un’imponente statua in bronzo da sistemare in piazza Libertà. Poi l’ingrato sindaco Solarino (ma ha avuto quel che si meritava!) aveva disfatto tutto e lasciato a marcire nei depositi della ditta produttrice la statua del senatore (che tra l’altro è stato anche un benefattore, poiché ha dato il suo aiuto affinché alcuni braccianti concludessero la loro miserabile esistenza, anche se lui, da modesto qual’era, non si è mai preso i meriti di questa azione). Ma il nostro nuovo sindaco, SuperNello, ha deciso che la città non può dimenticare i figli che, in un modo o nell’altro, le hanno dato lustro. Così ha chiesto di riavere la statua di Pennavaria.
Purtroppo pare che la fonderia che aveva realizzato la statua se ne sia già disfatta. Ma la nostra Amministrazione, che non si perde mai d’animo, sembra abbia già chiesto alla nuova Amministrazione irachena di venderle, se è ancora disponibile, la statua di Saddam, quella in qui appare con il fucile in spalla. “Tanto – ha testualmente dichiarato SuperNello – basta aggiungere il fez, togliere i baffi, e più o meno ci siamo”.
E siccome Ragusa non dimentica, ecco le altre personalità, grandi e piccole, in ricordo delle quali la nuova Amministrazione intende innalzare nuove statue.
Titì Di Stefano (eroe e martire). Quando ha saputo che Ragusa era stata nominata provincia, con sprezzo del pericolo si è recato a Modica facendo, a tutte le persone che incontrava, il simpatico gesto dell’ombrello. È stato linciato sul posto! L’amministrazione ha intenzione di realizzare una statua in cui il Di Stefano verrà rappresentato nel compimento del simpatico gesto sistemandola, a perenne ricordo del fatto che noi siamo provincia e Muorica ‘sta mincia, nel costone roccioso che guarda Modica.
Giorgio Cosacavadu (politico). Senatore del Regno d’Italia, è ricordato per una storia non a tutti nota: quattro fratelli, in lite per un’eredità, si rivolsero al senatore per dirimere la contesa. Egli, parlando singolarmente con ciascuno di loro, diede ragione a ognuno dei fratelli, intascando nel contempo, da buon politico,  i regali che i quattro gli fecero. Poi la cosa si scopri e i quattro se le suonarono di santa ragione. Da quel momento in poi il detto “Hai quattro facci comi a Cosavadu” entrò nel gergo comune.
Giuseppe Tumino (inventore). Famoso in tutto il mondo perché ha inventato la famosa quadratura del cerchio, molti dimenticano che il Tumino era di origine ragusana. Sperimentò la sua invenzione lungo i nostri incroci eliminando tutte le rotonde (notoriamente hanno forma circolare) in modo da lasciare i crocevia nudi e crudi (notoriamente sono dei quadrilateri). La sua statua troneggerà al centro di una rotonda quadrata!
Giovanni Battaglia (senatore). Per pudore non troneggerà su una piazza o su una via e, per lo stesso motivo, sarà interamente pagata da SuperNello. Verrà innalzata, non appena possibile, nel giardino della casa del nostro sindaco e raffigurerà il Senatore con il piede sinistro (mancino o comunista?) leggermente sollevato, come se stesse facendo uno sgambetto a qualcuno (azzardiamo: che si tratti di Tonino?, n.d.r.), a perenne memoria del fausto evento.
Mandrake (mago e illusionista). Tra tutte, è l’unica statua già realizzata e, cosa importante, a spese dell’opposizione di centrosinistra. Attualmente è segretamente custodita nel garage dell’ex sindaco Solarino, pronta ad essere innalzata al centro di piazza Libertà nel caso in cui SuperNello dovesse rivelarsi solo un bravo venditore di fumo, un illusionista.
Arturo Causarano (boh!). Non si sa chi diavolo sia, ma stamattina al programma di dediche e richieste di Radio Ragusa Viva gli è stata dedicata una canzone. Sarà qualcuno importante…