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Degrado e abbandono nell'area archeologica
La Città, 12 agosto 2006
Le condizioni in cui versano gli scavi accanto ai Giardini Iblei
L’area archeologica, stretta fra i giardini iblei e il parcheggio realizzato pochi anni fa, versa in condizioni deprecabili. L’antico sito individuato ed esplorato a fine ‘800 dall’archeologo Paolo Orsi è in stato ormai di totale abbandono, obliterato ed infestato da erbe selvatiche. Rifiuti e cartacce fanno un tutt’uno con il cancello d’ingresso, mentre il muro di cinta a sinistra è pericolosamente sbrecciato.
Il reticolato che separa il sito dal parcheggio lascia stupiti per l’approssimazione col quale è stato realizzato, non sembra un’opera pubblica ma piuttosto un arrangiamento per ovile. L’area archeologica, costituita da circa 400 mq, in pieno centro storico, mostra un vergognose degrado. Siamo ben lungi dai criteri europei, dove i nostri vicini anglosassoni e non “vendono” ai turisti pochi pseudo resti archeologici a suon di fruscianti biglietti.
Ad Ibla l’interesse recente e crescente verso i monumenti del tardo barocco inseriti a pieno titolo nella lista Unesco ha dato consapevolezza della grande ricchezza di cui la città era in possesso, un patrimonio inalienabile e irripetibile dì valori storici da conservare e proteggere.
Si fa fatica dunque a capire le ragion dell’incuria che ha portato all’abbandono dell’area archeologica che fa parte a pieno titolo della storia della città; benché non siano visibili resti monumentali è un tassello fondamentale nel quadro del panorama storico-archeologico, perché testimonianza della presenza dei greci presso l’abitato siculo. Il sito, secondo le ricerche dell’archeologo Giovanni Di Stefano, effettuate tra il 1983 e il 1987, mostra oltretutto una complessa lettura stratigrafica che dai greci porta sino al XV secolo.
È inaccettabile oggi una differenziazione di graduatorie di merito che privilegia innanzi tutto il patrimonio architettonico lasciando nell’oblio l’area archeologica che torme di turisti come già è stillo richiesto, sarebbero ben lieti dì visitare e poterne leggere la storia.
Oggi, il crescente numero di visitatori nel centro storico conferma il trend positivo del turismo culturale. Ibla già infelicemente carente di strutture museali, non può permettersi il lusso di sottovalutare alcun pezzo di storia in suo possesso.
Ma l’interesse delle istituzioni preposte spesso si mostra altalenante nell’attuazione di piani e programmi in grado di promuovere, attraverso un’azione coordinata di manutenzione e gestione, il patrimonio in dotazione alla cittadina, compreso la riqualificazione dei servizi sempre piuttosto scadenti. Ad Ibla occorre che si agisca subito e con sinergia nell’azione di ulteriore promozione e valorizzazione se si vuole ancora percorrere la strada maestra già imboccata ed in salita, della crescita del turismo di qualità, ai fini di un maggiore sviluppo economico che sia sostenibile.