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II parcheggio dei misteri
La Città, 29 luglio 2006
In Piazza del Popolo la buca comincia ad assomigliare sempre di piÙ a un cratere
Nel corso di questi mesi “La Città” ha tenuto informati i propri lettori sul parcheggio sotterraneo che nascerà sotto piazza del Popolo, a Ragusa.
Sulle nostre pagine hanno trovato spazio i politici, che ci hanno spiegato la scelta, i tecnici, che hanno provato a tranquillizzarci riguardo ai rischi, e i cittadini, che hanno esposto le loro perplessità e i loro dubbi.
Adesso i lavori sono partiti e la piazza ha perso il suo antico aspetto. Così come previsto dal progetto, la parte bassa, a sinistra arrivando da viale Tenente Lena, è ancora agibile e collega piazza Libertà a via Risorgimento, mentre la parte alta, quella antistante la stazione ferroviaria, somiglia sempre di più ad un grande cratere.
Ogni mattina il cantiere si anima e il frastuono delle ruspe rende spiacevole la permanenza in quella zona. Ma non si diceva che vicino agli ospedali bisognava fare il massimo silenzio? Qualcosa è cambiato nelle norme o ubi maior minor cessat?
E se così fosse, chi ha stabilito che il parcheggio è maior rispetto all’ospedale?
Comunque sia, il cantiere lavora a pieno ritmo, le ruspe scavano (forse è perché non siamo dei tecnici, ma la buca ci appare impressionantemente grande, e ancora siamo solo all’inizio dell’opera…), e i camion, riempiti del materiale estratto, vanno e vengono a ciclo continuo.
Se provate a fare un giro attorno al cantiere vi consigliamo, se la giornata è anche appena ventosa (e a Ragusa lo sono spesso), di munirvi di mascherina antipolvere visto che di tanto in tanto si alzano nuvole di polvere che vanno a finire su chissà quale pavimento, tappeto o letto degli edifici adiacenti. Non dev’essere bello respirare per tutto il giorno quelle polveri!
E poi il traffico che, se a metà mattina di un qualunque giorno d’estate è sostenuto ma scorrevole, come sarà quando arriverà settembre e tutti i ragusani saranno tornati dalle loro vacanze e dalle loro case di villeggiatura?
Sarà “coda continua” da piazza Libertà fino a via Risorgimento? Crediamo di sì!
Infine, il modo in cui è stato chiuso l’accesso allo piazzetta antistante la stazione ferroviaria è surreale; è stata alzata una rete all’imbocco della strada che porta alla stazione, ma è stato lasciato un varco attraverso il quale anche un camioncino può passare.
Ecco la classica soluzione all’italiana: quella di vietare senza farlo realmente.
D’altra parte, si poteva impedire alle autovetture l’arrivo fin davanti ai binari? Certo che no! Così, chiunque lo desideri può raggiungere la stazione, continuare il giro e, come se nulla fosse imboccare la via Dante e arrivare al Trivio Cucinello.
E questi disagi (e quelli ancora più pesanti che avremo tra poco più di un mese) per cosa?
Per un parcheggio che probabilmente non si riuscirà a riempire? Per un’opera che probabilmente non farà altro che attirare tante autovetture in un centro già intasato dal traffico?
1 politici ci hanno spiegato che il parcheggio si sta facendo perché c’era un finanziamento quasi a fondo perduto ed era un peccato lasciarselo scappare.
Ma un peccato per chi?
Per la cittadinanza, per i lavoratori, oppure per il sindaco e l’assessore di allora? E se il principio per cui si fanno le cose è quello che “c’è il finanziamento”, costruiremo qualunque cosa se qualcuno ce la finanziera?
Allora, per fare un esempio “casalingo”, se qualcuno ci dà i soldi per comprare ed indossare in piena estate una pelliccia di visone noi la compreremo e la indosseremo anche se siamo per principio contrari alle pellicce e, visto che è estate, nonostante il rischio di morire dal caldo? Il sindaco e l’assessore di allora (Mimmo Arezzo e Tuccio Battaglia) avrebbero dovuto avere il coraggio di dire “il parcheggio è importante per la città ma se dev’essere per forza sotterraneo e in pieno centro, grazie ma non ci interessa!”
E invece si è fatto il progetto, si è chiesto il finanziamento, e tra un po’ di mesi il parcheggio sarà pronto, visto che né il precedente sindaco (Tonino Solarino) né il neo sindaco Dipasquale hanno avuto il coraggio di bloccarlo. Eppure Nello Dipasquale non ha esitato ad armarsi di piccozza per buttare giù i cordoli della rotonda di piazza Vann’Antò (secondo voi, con questo suo gesto, si è più avvicinato al Mussolini mietitore o al Gentilini trevigiano?).
Ma i cordoli erano alti pochi centimetri mentre il parcheggio sarà profondo diversi metri. Evidentemente anche Super Nello ha i suoi limiti...