ARTICOLI
Lavoratori distaccati ad altre società
La Città, 8 aprile 2006
l’anomalia continua
Il nostro giornale è venuto in possesso di un documento, su carta intestata di Poste Italiane s.p.a., firmato dal Direttore Centrale per le Risorse Umane Claudio Picucci e indirizzato non si sa a chi, visto che i destinatari sono stati bianchettati (forse ai dirigenti delle società del Gruppo Poste), avente per oggetto “Distacco - Documento Normo-attuativo” nel quale si regolamenta l’eventuale possibilità di poter distaccare i propri dipendenti presso società del Gruppo Poste, nonché presso soggetti terzi legati da rapporti di interesse con Poste Italiane s.p.a.
Con il contratto attualmente in vigore, distacchi di questo genere non sarebbero possibili ma siccome il contratto andrà a scadere nel luglio di quest’anno, non è così improbabile che queste nuove norme potrebbero essere inserite nel nuovo.
Quali sono le società del Gruppo Poste? Innanzitutto la Sda e poi Tnt, Bartolini, ecc...
Quindi, se questa bozza riguardante i distacchi dovesse essere inclusa nel nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale non dirigente di Poste Italiane s.p.a., un portalettere o un impiegato, su richiesta di una società del Gruppo, potrebbe essere distaccato, in teoria temporaneamente, ma in pratica il distacco potrebbe anche durare per tutta la vita lavorativa, presso la controllata.
Chi rientra nella dicitura “soggetti terzi legati da rapporti di interesse con Poste Italiane s.p.a.”? Tutte quelle aziende che effettuano servizi per conto delle Poste.
Per restare all’ambito locale, una di queste aziende è la ditta Cavarra che si occupa del recapito delle raccomandate a Ragusa.
Fin qui, nulla di così straordinario, a parte il fatto che in questo modo i dipendenti di Poste Italiane s.p.a. si troverebbero ad andare a lavorare per un’azienda diversa da quella da cui sono stati assunti. La cosa più importante, e scandalosa aggiungiamo noi, è invece che il dipendente di Poste Italiane s.p.a. non potrebbe rifiutarsi dato che, riportiamo testualmente, “Il distacco è normalmente il risultato di una scelta unilaterale del datore di lavoro è non richiede, per la sua realizzazione, particolari requisiti formali”. Della serie “io comando e tu obbedisci!”
Naturalmente il distacco è temporaneo ma potrà “essere prorogato in razione al permanere di un interesse di Poste Italiane s.p.a.”.
Se poi la sede del distacco dovesse essere ad oltre 50 km rispetto a quella dove normalmente si presta servizio, il lavoratore sarà obbligato al distacco ma a condizioni che ci siano “comprovate esigenze tecniche, organizzative, produttive o sostitutive”. E non si fa cenno a nessuna indennità compensativa. Ma, ci siamo chiesti, quali sarebbero i vantaggi di quest’accordo? Per Poste Italiane s.p.a. e per le aziende distaccatane ci sarebbe certamente una convenienza economica (leggi risparmio sulle spese per il personale), visto che Poste Italiane s.p.a. avrebbe alcuni dipendenti retribuiti direttamente dalle aziende interessate mentre quest’ultime avrebbero del personale a tempo determinato ad un costo molto inferiore rispetto a quello che propongono le società interinali.
Ma allora Poste Italiane s.p.a. sta facendo il lavoro che dovrebbero fare società come l’Adecco o le altre agenzie di lavoro interinale?
Se la bozza di accordo in possesso de “La Città” dovesse essere inserita nel nuovo contratto di lavoro sarebbe proprio così.
E a noi resta l’amara sensazione che in tutto questo i lavoratori non sono altro che delle pedine in un gioco di interessi molto più grande di loro.
Per concludere, una chicca: avete mai letto il contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale non dirigente di Poste Italiane s.p.a.? Ne riportiamo le prime righe.
In data 11 luglio 2003 tra Poste Italiane Spa, in rappresentanza di Poste Italiane Trasporti Spa, Postel Spa, Postel Print Spa, Squares Spa, Postel Direct Spa, Doeutel Spa, Innovative Solutions Spa, Poste Vita Spa, Postecom Spa, Securipost Spa. BancoPosta Fondi Spa Sgi; Attività Mobiliari Spa, EGI Spa, PT SÌwp Spa, SDA Express Courier Spa, Postetutela Spa. e SIC - CGIL, SLP - CISL, UIL - POST, FAILP- CISAL, SAILP- CONFSAL, UGL -COMUNICAZIONI; è stato stipulato il presente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, il presente contratto viene applicato alle seguenti, aziende: Poste Italiane Spa, Poste Italiane Trasporti Spa, Postel Spa. Postel Print Spa, Squares Spa, Postel Direct Spa, Doeutel Spa, Innovative Solutions Spa, Poste Vita Spa, Postecom Spa, Securipost Spa, BancoPosta Fondi Spa Sgi: Attività Mobiliari Spa, EGI Spa, PT Shop Spa, Postetutela Spa.
Notate qualcosa di strano? Non vi siete accorti che Sda, pur facendo parte del Gruppo Poste, non è inclusa tra le aziende che applicano il contratto? Volete sapere il perché? Basta andare qualche riga dopo per leggere, nella “Dichiarazione a verbale”, che le Parti convengono che l’applicazione del presente contratto alla Società Sda Express Courier S.p.A potrà realizzarsi, compatibilmente con gli obiettivi di competitività del mercato di riferimento e tenuto conto delle specificità operative del medesimo, attraverso il formale recepimento del contratto stesso da parte della società ovvero con opportune norme di armonizzazione.
Se non fosse ancora chiaro, significa che Sda, finché non avrà la sicurezza che pur applicando il Ccnl continuerà ad essere competitiva sul mercato del recapito pacchi, potrà continuare a non recepire tale contratto.