ARTICOLI
Risorse umane
La Città, 25 marzo 2006
Così il funzionario delle Risorse umane ha cercato di convincermi a firmare l’accordo
Abbiamo incontrato CM, (riportiamo solo le iniziali perché così ci è stato chiesto e a questo punto ci viene da pensare che la voglia di anonimato che c’è trai ricorsisti sta a significare paura). C.M. è un portalettere che lavora presso una filiale della nostra provincia dopo aver vinto la sua causa con Poste Italiane. Ci ha raccontato il suo colloquio con il fumionario delle Risorse Umane dell’Azienda.
Dove e quando hai incontrato il funzionario delle Risorse Umane?
L’ho incontrato qualche settimana fa, è venuto direttamente lui nell'ufficio dove lavoro. Ognuno di noi aveva un appuntamento personale.
Di cosa avete parlato?
Mi ha chiesto se pensavo di firmare l’accordo. Io gli ho risposto che non avevo ancora deciso e lui mi ha chiesto che percentuale avevano il “sì” e il “no”.
E tu?
Gli ho ribadito che non ero sicuro di firmare. Lui mi ha consigliato di farlo, visto che così avrei avuto la certezza del posto di lavoro e, magari più avanti, avrei avuto potuto approfittare del mio diploma superiore per fare un minimo di carriera all’interno dell’Azienda.
Che impressione hai avuto?
Aveva un tono molto suadente. Ha cercato in tutti i modi di convincermi a firmare. Mi ha anche dato un prospetto per la rateizzazione dei soldi che avrei dovuto rimborsare alle Poste. Con me, devo dire, è stato molto gentile. Ma so che i colleghi che gli avevano detto che sicuramente non avrebbero firmato sono stati liquidati in modo brusco e frettoloso.
Tu alla fine hai firmato?
No!