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Quel parcheggio non s'ha da fare

La Città, 31 dicembre 2005

 
Il parcheggio di piazza del Popolo
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Da parecchio tempo Ragusa ha un traffico cittadino così caotico da fare invidia, almeno in certe ore del giorno, a città come Catania (giusto per non allontanarci troppo da casa nostra) e, ormai, riuscire a trovare un parcheggio in centro è più difficile che azzeccare un terno al lotto. Forse proprio per questo, più o meno cinque anni fa, è stato presentato, da parte dell'amministrazione Arezzo (assessore ai Lavori Pubblici, Tuccio Battaglia), un "piano parcheggi" che prevedeva, oltre a un parcheggio in contrada Tabuna (poi effettivamente finanziato) e uno a Marina di Ragusa (che invece è stato scartato), un parcheggio sotterraneo da realizzarsi in piazza del Popolo.
Per provare a snellire il traffico urbano si poteva chiudere al traffico il centro alle automobili private e, contemporaneamente, potenziare il servizio di trasporto pubblico, che a Ragusa non ha mai funzionato decentemente, oppure realizzare un parcheggio nel centro storico per evitare che schiere di automobilisti percorressero per le vie del centro alla ricerca di un "buco" dove lasciare la propria macchina.
Si è scelta la seconda via anche, se non soprattutto, perché è stato possibile accedere al credito previsto dalla Legge 122/89, meglio conosciuta come legge Tognoli sui parcheggi (dal nome dell'ex sindaco di Milano e poi Ministro ai Problemi delle aree urbane con il primo governo De Mita, tra il 1988 e il 1989) che, per la costruzione di parcheggi, rendeva possibile l'accensione di mutui finanziati al 95% dallo Stato.
Avere la possibilità di realizzare un parcheggio con un costo, per le casse comunali, di soli 200.000 euro (a fronte di 4.000.000 di euro previsti per il parcheggio di piazza del Popolo) da rimborsare in vent'anni a 10.000 euro l'anno, evidentemente, era un'occasione da non lasciarsi scappare e, infatti, i nostri amministratori non lo hanno fatto.
Il progetto del parcheggio era stato affidato ai tecnici comunali, che si sono comunque avvalsi della consulenza di Michele Maugeri, docente dell'università di Catania, per quanto riguarda l'aspetto geotecnico, data la particolare configurazione del nostro territorio, e, per quanto complesso, è stato portato a termine in breve tempo.
I problemi sono cominciati con il cambio di amministrazione. La nuova Giunta ha subito avviato i lavori per il parcheggio di contrada Tabuna, ormai quasi giunti a conclusione, bloccando invece quelli di piazza del Popolo, perché non convinta della bontà della soluzione, e mettondosi alla ricerca di possibili alternative.
Si è vagliata l'ipotesi di acquisire i sotterranei di palazzo Tumino, il famigerato edificio inutilizzato che da diversi anni compeggia tra viale del Fante e proprio piazza del Popolo, ipotesi subito scartata perché la Legge Tognoli finanziava solo la "costruzione" di parcheggi e non l'"acquisizione". Così, alla fine, la macchina è ripartita e adesso, dopo che la ditta vincitrice dell'appalto ha firmato il contratto, si aspetta solo lo spostamento del capolinea degli autobus in via Zama, vicino alla nuova sede della Biblioteca comunale, per dare inizio ai lavori probabilmente subito dopo le feste natalizie.
La durata dei lavori dovrebbe essere di circa due anni e saranno due anni di disagi per tutta la cittadinanza e, soprattutto, per i residenti. Ricordiamo che intorno a piazza del Popolo c'è l'ospedale Civile, il pronto soccorso, le sedi provinciali dell'Inps e dell'Inail, la caserma dei carabinieri, la stazione ferroviaria, nonché diversi esercizi commerciali.
Certo, il disagio dovrebbe essere minore rispetto a quanto si potrebbe immaginare dato che, dovendo "semplicemente" scavare un'enorme buca al centro della piazza dentro la quale sarà "costruito" il parcheggio vero e proprio. Il suo accesso sarà accanto alle scale che portano da piazza del Popolo alla piazzetta davanti la stazione e si potrà lavorare solo su una metà della piazza per volta. In pratica, i lavori si articoleranno in due fasi. Nella prima si interverrà sulla parte alta della piazza, quella che va dalla rotatoria centrale alla stazione: in quella fase, il traffico in arrivo da viale Tenente Lena, dopo il palazzo dell'Inail, sarà deviato a destra verso la stazione, per scendere poi costeggiando il palazzo dove ha sede la banca San Paolo ed essere infine fatto confluire in via Dante (per rendere più fluido il traffico si abbatterà la casetta dell'ex distribuzione di benzina all'angolo con via Dante), mentre le auto che arrivano da viale Sicilia percorreranno il corridoi lasciato libero nella parte bassa della piazza fino al monumento ai caduti, per poi proseguire verso piazza Libertà.
Per le auto che arrivano da piazza Libertà e che devono andare verso l'ospedale si è pensato, invece, di lasciare un "varco" in via Libertà. Ma tutte le indicazioni necessarie ad una migliore circolazione saranno segnalate e pubblicizzate, ce lo ha assicurato il tenente Bellina dei vigili urbani, in modo chiaro e semplice.
Su come sarà invece gestito il traffico automobilistico nella seconda fase dei lavori, sulla parte inferiore della piazza, non c'è ancora un piano dettagliato.
Alla fine di tutto, comunque, il disagio dovrebbe essere, il condizionale è d'obbligo, vista anche l'"accoglienza" che hanno avuto le "strisce blu" ampiamente ripagato con la decongestione del traffico nel centro storico, proprio perché dovrebbe evitare agli automobilisti i lunghi "giri" cui sono per il momento costretti per la ricerca di un parcheggio.
Ma siamo sicuri che un parcheggio di soli 400 posti riuscirà a risolvere il problema traffico/parcheggio? Ci chiediamo se non siano pochi i posti disponibili, in considerazione del fatto che solo nella piazza di fronte all'ospedale le macchine perennemente parcheggiate sono una sessantina e che nelle vie adiacenti non si riesce a parcheggiare nemmeno un motorino.
Anche Tuccio Battaglia, attualmente capogruppo di AN al comune di Ragusa e, al momento del progetto del parcheggio di piazza del Popolo, assessore ai lavori pubblici, pensa che il parcheggio potrebbe risultare piccolo ma che comunque "è meglio di niente" e che pensare di risolvere il problema traffico con i trasporti pubblici è solo un'illusione, perché "a Ragusa non ci sono le condizioni e la gente è abituata ad usare l'automobile per muoversi". Poi, ha aggiunto l'esponente di AN, "pur essendo valida l'idea di potenziare il servizio pubblico, si è colta l'occasione di costruire il parcheggio perché il finanziamento era settoriale. D'altra parte, tutto non si può fare e, ormai, i comuni, senza finanziamenti, non riescono più a realizzare le grandi opere. La nostra amministrazione, comunque, ha utilizzato un finanziamento dell'assessorato regionale all'industria, finalizzato alla riduzione dell'inquinamento e miglioramento della qualità della vita e destinato ai comuni sede di impianti di estrazione del petrolio o di raffinerie. Con quei soldi abbiamo acquistato alcuni bus ecologici e tra poco dovrebbero essere a disposizione della città".
Tutto vero, tutto ragionevole. Ma è possibile che, in relazione al trasporto pubblico, Ragusa debba essere una cenerentola? Se i ragusani sono abituati a muoversi in macchina, perché dovrebbero adesso abituarsi a pagare un ticket per lasciare la propria auto in un parcheggio? E se si riesce a farli abituare perché non provare, allora, a farli abituare all'autobus? È possibile cominciare a preparare un programma a lungo termine al fine di educare il cittadino all'uso dell'autobus per andare in centro? Non dovrebbero essere i politici a percorre questa strada? E nel frattempo, è chiedere troppo pretendere che l'Ast utilizzi autobus più nuovi, più confortevoli e più razionali? Perché, ad esempio, autobus così grandi fanno la spola tra Ragusa superiore e Ragusa Ibla?
Non è possibile utilizzare i minibus? Infine, perché non si costituisce un'azienda municipalizzata per la gestione del servizio di trasporto urbana?
Fermiamoci qui, questa è già un'altra storia...