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Nessuno è perfetto

Operaincerta, 14 novembre 2005

 
Il nuovo disco dei Tinturia
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Per i siciliani, tinturia è voglia di far niente (haiu ‘na tinturia…). Per il mondo della musica, Tinturia è un gruppo, originario della provincia di Agrigento (Made in Raffadali è il loro primo CD, esce nel 1997) che calca i palchi dal 1994, all’inizio quasi per gioco, in modo forse anche un po’ goliardico, ma già allora estremamente bravi per essere un gruppo emergente (nel 1995 avevano vinto il festival di Portopalo, l’“Enna Festival” ed erano stati finalisti a Treviso a “Ritmi Globali”). Un buon inizio, non c’è che dire, e che forse li rende consci del loro valore e delle loro potenzialità, spingendoli a continuare.
Forse è proprio la partecipazione a Ritmi Globali e l’inserimento di due delle loro canzoni, Occhi a pampina e Jovanotto, nella compilation della manifestazione trevisana (ricordiamo che in quel CD erano presenti anche due canzoni di un altro gruppo a noi vicino, i Mas-Nada, di Modica, e di cui, purtroppo, abbiamo perso le tracce) che segna la prima svolta nella vita dei Tinturia e che li fa inserire nel circuito dei concerti dal vivo.
I Tinturia cominciano un’intensa attività live e portano un po’ dovunque la loro musica che chiamano “sbrong” e che altro non è che un miscuglio di rock, reggae, pop, etnico con l’estrema simpatia del cantante e leader, Lello Analfino, e i momenti di spettacolo puro che propongono durante le loro esibizioni.
Forse, il fatto di cantare in dialetto e di caratterizzarsi come una band molto legata al territorio, li costringe dentro i confini siciliani tranne rare uscite nel resto d’Italia. Ma la seconda svolta è dietro l’angolo e arriva nel 2001 quando Lello e gli altri conoscono Ficarra e Picone, i quali si innamorano della musica dei Tinturia. Da quest’incontro nasce la colonna sonora per il film del duo più comico di Sicilia, Nati stanchi, che fa conoscere il gruppo a un pubblico più vasto.
Con il tempo e con i tanti concerti, come il vino buono, i Tinturia sono migliorati e a vederli adesso (e noi ultimamente lo abbiamo fatto spesso) non sembrano più la band di inizio carriera. Ormai i Tinturia hanno trovato un equilibrio tra musica e testi, tra goliardia e impegno. Sono sempre quelli “lenti”, che non hanno voglia di far nulla, se non farsi uno spino in macchina, ma sono anche quelli che pensano che noi siciliani siamo “mezzi cattolici e mezzi mussulmani”, quelli che hanno voglia di far qualcosa per cambiare la realtà della propria regione (e la partecipazione a “Io sto qui” va in questa direzione).
Adesso c’è un nuovo disco, Nessuno è perfetto, uscito da qualche mese, che è la perfetta sintesi di quello che sono diventati i Tinturia: i testi sono più maturi, scritti quasi tutti in italiano, anziché in dialetto, gli arrangiamenti sono più curati, c’è una pulizia di suono di gran lunga superiore a quella dei loro primi lavori.
Il disco contiene dodici brani, alcuni scanzonati come Cirasaru (Venditore di ciliegie), l’unica canzone tutta in dialetto del CD, altri più impegnati, anche se sempre in stile “Tinturia”, come 92100 (è il CAP di Agrigento) in cui cantano l’amore per la Sicilia,
Arabi, normanni, fenici
barbari, sicani e quattro proci
erano tremila quanto i greci
c'era un santo nero e gli africani
sono passati secoli e le facce
sono rimaste tutte quante uguali
siamo figli di chi ha dominato
mezzi cattolici e mezzi mussulmani

Non so stare senza questo sole
questo mare, mi spavento
vivo bene solo quando sono in casa 9-2-100
o come Extra, una canzone che parla dei pregiudizi nei confronti degli extracomunitari
sono un terronaccio
sono un meridionale
io sono un marocchino
io sono un vocumprà
Voi fatemi una legge, voglio restare qua
se vuoi pago le tasse, però fammi campà
Extra extra
nero vocumprà
Extra extra
terrone meridional
E poi c’è la copertina, un Lello “uomo di Vitruvio” che la dice tutta sul significato del titolo.
Nel disco, infine, oltre a un ricco booklet e a tre tracce DVD contenenti tre videoclip, si trovano le istruzioni del “concorso” indetto dai Nostri “Torna sano a casa, ca ‘a mamma ti vasa”: un modo simpatico per dire che è bene divertirsi, senza però rischiare la vita.
Insomma, la cura di zio Toni, parliamo di Toni Carbone, che fu bassista dei mitici Denovo (avete presente Luca Madonia e Mario Venuti?) e che da un po’ di tempo segue i Tinturia, comincia a fare effetto e pensiamo che per la Tinturia sia giunto il momento di fare il grande salto verso palcoscenici più importanti.

I Tinturia sono:
Lello Analfino, voce
Giovanni Buzzurro, basso
Osvaldo Lo Iacono, chitarre
Lino Costa, chitarre
Angelo Spataro, batteria
Mario Vasile, percussioni